Impossibile circolare a piedi o in bicicletta, interrotte le piste ciclabili esistenti, vanificata la realizzazione di quelle in progetto?
Nuovo svincolo autostradale a San Bonifacio

giovedì 5 febbraio 2004, di webmaster

San Bonifacio 05 Febbraio 2004

Partiti i lavori per il nuovo svincolo tra la statale e il casello autostradale. Se ne discuteva da anni e tutti aspettavano con ansia ormai una struttura che dovrebbe ovviare ai gravissimi problemi di traffico che circondano il casello.
Gli Amici della Bicicletta di San Bonifacio, dopo una attenta analisi dell’imponente progetto si sono posti una domanda: e le bici? E i pedoni? Qualcuno ci ha pensato?

Un’ allarmata lettera agli enti responsabili.

Spett.Le
SOCIETA’ AUTOSTRADA BS-VR-VI-PD
P.le Europa
37100 VERONA

e.p.c. Spett.le
Amm. Prov. di Verona
Via S. Maria Antica, 1
37021 VERONA

e.p.c. Spett.le
COMUNE DI SOAVE
Via Camuzzoni, 8
37038 SOAVE – VR

e.p.c. Spett.le
COMUNE DI SAN BONIFACIO
Piazza Costituzione, 4
37047 SAN BONIFACIO – VR

e.p.c. Spett.le
CORRISPONDENTE GIORNALE “L’ARENA”
Sig. Bertagnin Giovanni
Via 4 Novembre
37047 SAN BONIFACIO – VR

e.p.c. Spett.le
PRIMO GIORNALE – EST VERONESE
Via Pasubio, 14
37045 LEGNAGO - VR

e.p.c. Spett.le
ASSOCIAZIONE “Amici della Bicicletta”
Via Porta San Zeno, 15/b
37123 VERONA

e.p.c. Spett.le
FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta
Via Col Moschin, 1
30171 MESTRE - VENEZIA

San Bonifacio 05 Febbraio 2004

Finalmente, dopo anni d’attesa, sono iniziati i lavori che riqualificheranno la viabilità legata al casello dell’autostrada e i suoi collegamenti con i Paesi del comprensorio: Soave, San Bonifacio, Monteforte ecc.
Sicuramente con tali infrastrutture non accadranno più fastidiose e “antieconomiche” situazioni di collasso della circolazione automobilistica.
Ma di fronte all’indubbia valenza di tutto ciò, osservando i lavori in corso nonché la tavola del progetto allegata, ci sorge spontanea una preoccupazione: sembra che in tutto l’intervento non sia stata considerata minimamente la “mobilità ciclistica” tra i paesi interessati alle opere; tanto meno sono state previste quelle infrastrutture che in futuro possano permettere agli Enti Locali la realizzazione di quei percorsi ciclo-pedonali tra le comunità che sono di fondamentale importanza per i cittadini.
Entrando nel particolare, infatti, osserviamo che:

1) la pista ciclabile lungo il torrente Alpone, che già esiste e collega il centro di San Bonifacio con la frazione Villabella e Villanova, è stata interrotta dalla bretella tra il costruendo casello e la Porcilana:
sarà ripristinato il collegamento?
Un’osservazione: in molti Paesi del nord Europa (Olanda, Belgio Austria ecc.) dove la mobilità ciclistica è considerata al pari di quella automobilistica, “opere” di questo calibro sarebbero state dall’inizio progettate e poi realizzate con la massima integrazione funzionale rispetto al tessuto urbano in cui vengono calate e non si sarebbero mai azzardati ad interrompere una pista ciclabile se non prima di aver predisposto un altro collegamento provvisorio; nella provvisorietà poi avrebbero messo anche un bel cartello con il progetto del ripristino ciclabile.
2) Se “oggi”, non senza difficoltà, è ancora possibile una certa transitabilità in bicicletta lungo la SS.11 per andare da San Bonifacio a Soave e viceversa (chi per andare al lavoro, chi per svago, chi per sport …e sono tanti), “domani”, con la rotonda in SS.11, gli svincoli, la bretella per San Lorenzo, ecc. sarà pressoché impossibile:
ne è l’esempio, il nuovo incrocio-rotonda recentemente realizzato sulla SS.11 alle porte del casello di Verona Est, rondò che divide inesorabilmente la comunicabilità ciclistica tra San Michele Extra (zona Madonna di Campagna) e San Martino Buon Albergo.
Ci chiediamo allora preoccupati:
A) è stato previsto un sotto-passo d’attraversamento del tratto di SS.11 all’altezza del ponte sull’Alpone per comunicare con l’argine del torrente Tramigna?. (rif. Punto 2 piantina).
Senza questa infrastruttura sarà pressoché impossibile al Comune di San Bonifacio proseguire con la pista ciclabile esistente per collegarsi all’argine del torrente Tramigna per Soave e all’argine del torrente Alpone per Monteforte.
B) è stata prevista la transitabilità ciclo-pedonale sulla sommità dell’argine del Tramigna, in corrispondenza del ponte che sarà realizzato sullo stesso torrente per la bretella casello- strada San Lorenzo?. (rif. punto 3 piantina).
Senza questa possibilità di transito sarà pressoché impossibile al Comune di Soave poter pensare di realizzare la continuità della ciclabile sull’argine del Tramigna fino al centro del Paese;
Insomma, se come affermano le statistiche più del 20% della gente vorrebbe usare la bicicletta come mezzo di trasporto (senza contare coloro che la userebbero per svago e/o sport) perché non prevedere anche per loro una rete viaria (o almeno quelle infrastrutture di base utili a realizzarla in un secondo tempo)? Si contribuirebbe alla riduzione del traffico stradale locale e dell’inquinamento, oltre che, incontrando il favore da parte dei cittadini, alla valorizzazione dell’immagine della stessa Società Autostrade.
Pertanto se queste infrastrutture non fossero state previste vi esortiamo ad accelerare la loro realizzazione, primo, perché oggi verrebbero costruite in sinergia con il cantiere aperto, con enormi vantaggi in termini di costi e disagi; secondo perché completerebbero quelle opere nell’ottica più ampia della mobilità, garantendo sicurezza e fruibilità sia agli automobilisti sia agli “utenti deboli della strada (ciclisti, e pedoni Art. 3 Cds)”;.
Se al contrario tali opere non saranno realizzate in modo da consentire una futura mobilità ciclistica, accadrà che ragazzi, anziani, bambini e tutti coloro che non possono usare l’auto e vorrebbero muoversi in bicicletta in sicurezza, saranno costretti a chiedere il solito aiuto a parenti e amici per spostarsi tra un paese e l’altro, intensificando traffico e smog. E se poi in avvenire un ciclista, azzardandosi a transitare tra gli svincoli in SS.11 per raggiungere ,ad esempio, le ricercatissime colline di Soave, malauguratamente fosse investito, di chi sarà la responsabilità (anche solo morale): del ciclista, dell’automobilista che lo ha investito o del proprietario della strada, che a suo tempo, nell’ambito di una moderna riqualificazione, non ha saputo e voluto metterla in sicurezza per ogni utente della stessa strada?!
Certi di aver fatto il nostro dovere di cittadini e di Associazione, contiamo in una vostra gentile risposta.

Distinti saluti.

Associazione “Amici della Bicicletta”
Sez. San Bonifacio
Andrioli Marco
Battocchia Alessandro
Facipieri Guido
Mastella Giuseppe
Rossini Simone