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FIAB Verona e Mobilità Ciclistica tra 2017 e 2018: bilanci e prospettive

lunedì 1 gennaio 2018, di LucianoLor

FIAB Verona e Mobilità Ciclistica tra 2017 e 2018: bilanci e prospettive
Fine anno, tempo di consuntivi e preventivi... Proviamo a tirare le somme del 2017 ormai alle spalle, con lo sguardo rivolto al 2018 appena iniziato.

Rileggendo quanto avevo scritto un anno fa in "Ciclabilità, che 2017 ci aspetta?" (Ruotalibera 151, pag. 3) ricordo bene il sentimento di un 2016 trascorso con poche novità ma con in vista "bagliori di sviluppi interessanti". In effetti, ora possiamo dirlo, il 2017 è stato un anno di grande intensità per FIAB Verona che si è confermata la più grande associazione FIAB d’Italia; e il 2018 si presenta nei nostri auspici come un periodo di consolidamento e avanzamento di vari progetti e rapporti sbocciati nei mesi scorsi. Ecco dunque un rapido panorama di quanto è successo, e di quanto forse ci aspetta.

In città. Il bilancio del decennio Tosi, terminato in giugno, è presto detto: i temi della sostenibilità ambientale (in particolare per la mobilità) sono stati pressoché ignorati, e per noi l’unico rapporto di rilievo, anche se indiretto, con l’amministrazione è stato col consigliere delegato Ansel Davoli, con cui abbiamo organizzato in maggio la seconda edizione del Festival in Bicicletta. Con la nuova giunta Sboarina, in particolare con gli assessori Luca Zanotto (Mobilità e LL.PP.) e Ilaria Segala (Ambiente e Urbanistica) è partito da subito un dialogo fattivo, anche perché sono cambiati i tempi (mai come in questa campagna elettorale si è parlato di mobilità sostenibile), e ci auguriamo di raccogliere presto i frutti di questo rinnovato clima. Le prime mosse dell’amministrazione (i sei Mobility Day tra dicembre e aprile, l’annuncio di dare presto avvio all’iter del PUMS) sono segnali confortanti, anche se per ora solo a livello dimostrativo; aspettiamo con fiducia di vedere sviluppi più incisivi. Un ripensamento della mobilità cittadina è urgente, va disincentivato l’uso del mezzo privato a motore e nel contempo facilitati gli spostamenti a piedi, in bici e coi mezzi pubblici. Un tassello importante sarà l’implementazione della rete ciclabile, perché la gente inizierà a muoversi di più in bici solo se lo troverà sia vantaggioso che sicuro: in questo senso è significativo il recente impegno dell’amministrazione a onorare già nel 2018 il cofinanziamento statale del Collegato Ambientale, realizzando tra l’altro la ciclabile del Saval per la quale molto si era speso lo stesso Davoli. La cosa ci fa piacere, anche perché il progetto è coerente con quello più vasto delle Mura Magistrali (da ponte Catena a ponte San Francesco) che da sempre riteniamo strategico per la città. Altri percorsi di grande importanza su cui puntare sono tutti quelli che collegano i quartieri al centro: sarà su queste direttrici della "Verona metropolitana" che cercheremo di orientare lo sviluppo della mobilità cittadina in senso sostenibile, anche in vista della redazione del PUMS.

In provincia. Al di là della "Grande Verona", varie cose si sono mosse anche in provincia nonostante la sostanziale scomparsa dell’ente di riferimento. Nel 2017 sono nati la già amatissima ciclopedonale delle Risorgive, e lo splendido tratto Ceraino-Volargne-Domegliara di sinistra Adige. Anche la "Adige-Po ovest" Legnago-Bergantino lungo il Bussè dovrebbe partire a breve, e in marzo verrà aperta la passerella sulla diga ENEL di San Giovanni Lupatoto che permetterà una miglior fruizione tra destra e sinistra Adige. Due importanti ciclovie nazionali interesseranno nei prossimi anni il nostro territorio: la Verona-Firenze - verso Sommacampagna e il Mincio - e l’anello Garda By Bike - con importanti realizzazioni già in corso sul versante veronese. Noi di FIAB Verona siamo particolarmente coinvolti in tre grandi progetti:
- l’Ecomuseo dell’Energia Pulita, un progetto ciclabile (già oggetto di un convegno in Gran Guardia lo scorso marzo) tra Rivoli e Zevio sull’Adige e i suoi canali Biffis, Camuzzoni e Marazza che valorizzerebbe i numerosi siti di produzione dell’energia rinnovabile;
- la ciclovia dell’Adige veneto, naturale percorso che porta il Nord Europa direttamente fino all’Adriatico: mentre il tratto a nord di Verona è già ben avviato, per quello sud stiamo lavorando per un’intesa tra i comuni della destra da Verona alla foce di Rosolina;
- la ciclovia Verona-Ostiglia, che da Vigasio seguirebbe il Tartaro passando per Isola, Nogara e Gazzo e completerebbe l’itinerario Brennero-Verona-Ostiglia (l’antica Via Claudia Augusta). In sostanza, sta prendendo forma un sistema di ciclovie provinciali con assi verticali la Peschiera-Mantova (Mincio), la Verona-Ostiglia (Tartaro) e la Avio-Verona-Legnago (Adige), e assi orizzontali la Salionze-Sommacampagna-Verona-Soave-Montebello, le Risorgive, e - sperabilmente in futuro - la Legnago-Nogara-Mantova. Per terminare, menzioniamo anche l’auspicabile valorizzazione del Menago (Bovolone-Cerea) e dell’itinerario Bicitalia BI-7 Ti-Bre dolce (Verona-Villafranca-Mantova).

In regione. Con la fine delle Province, le decisioni importanti per il nostro territorio passano sempre più per la Regione. Grazie a un rapporto positivo con l’assessore ai Trasporti Elisa De Berti è partito in febbraio un tavolo tecnico sulla mobilità ciclistica, primo embrione di quello che vorremmo diventasse col tempo un ufficio stabile. Il nostro impegno al tavolo è rivolto a migliorare sia la mobilità nelle aree urbane (lavoro complicato per l’intreccio di competenze tra vari enti), sia la rete cicloturistica (già strutturata nella REV - Rete Escursionistica Veneta), cercando di convincere la Regione che da un lato bisogna puntare sul completamento degli assi strategici (il Brenta, l’Adige, la Verona-Venezia, la ex ferrovia Treviso-Ostiglia, ...) anziché su vari interventi spot qua e là; e che dall’altro bisogna organizzare una manutenzione seria e periodica dei percorsi già realizzati. Anche in Veneto sono apparse nuove realizzazioni, come il taglio del Sile da Portegrandi a Caposile e, per la Treviso-Ostiglia, il ponte ciclopedonale sul Brenta; mentre l’"Ultimo Miglio" di Treviso e il tratto di Grisignano di Zocco saranno aperti nel 2018. La collaborazione di FIAB con la Regione si concretizza pure su progetti specifici: tra quelli in corso citiamo la revisione di tratti della REV e lo sviluppo del progetto strategico Green Tour Verde in Movimento. Inoltre con la nuova direzione regionale di Trenitalia si è ricominciato a organizzare cicloescursioni con treno+bici, e si sono messi in opera treni speciali come il Treno delle Dolomiti e le navette Venezia-Mantova-Venezia e Verona-Latisana-Verona, attive nelle domeniche da marzo a ottobre 2018 con posti bici a prenotazione obbligatoria.

In Italia. Nel 2017 ha preso ufficialmente il via il programma SNCT (Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche), finora composto da 10 ciclovie delle quali due riguardano il territorio veronese (le già citate Verona-FIrenze e Garda By Bike) e altre tre il Veneto (la VenTo sul Po e le due porzioni dell’Adriatica, Venezia-Gargano e Venezia-Trieste). Questo programma è un segno visibile del cambiamento di clima sulla mobilità che lentamente si sta affermando anche da noi: un altro segno è stata l’approvazione della Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica che nella pianificazione viene finalmente messa allo stesso piano di quella a motore. Resta invece purtroppo ancora fermo l’iter del nuovo Codice della Strada che farebbe fare anche all’Italia un salto di qualità già acquisito da tempo altrove, ad esempio dando forma al "senso unico eccetto bici". Un contributo a livello nazionale di FIAB Verona, in collaborazione con Milano, è stata l’ideazione della ciclovia AIDA (Alta Italia Da Attraversare): una ciclovia che attraversa il Nord Italia da ovest (Moncenisio, confine francese) a est (Trieste, confine sloveno) passando per i centri delle grandi città e mettendo in rete numerosi percorsi ciclabili regionali di qualità e dalla lunga storia. Questa ciclovia, che si appresta a diventare l’itinerario Bicitalia BI-20, ospiterà in settembre l’edizione 2018 della Bicistaffetta (due spedizioni da ovest e est convergenti a Verona) e verrà proposta da FIAB per l’inserimento nel programma SNCT.

Attività associativa. Dell’attività "politica" di FIAB Verona a vari livelli abbiamo già parlato ampiamente sopra; ma non va scordato che, come da molti anni ormai, anche per il 2017 abbiamo dato vita a un nutrito programma di iniziative, sia a Verona che nelle nostre sezioni. Ricordiamo ad esempio l’inizio della qualificante attività di marchiatura bici col Comune di Verona; le 7 riuscite ciclovacanze di più giorni; i classici appuntamenti di Premia il Ciclista, Ciclista Illuminato, i banchetti in Bra; la collaborazione con la AULSS 9 per il progetto MuoverSì a villa Buri, in cui parecchie classi di ragazzi sono state istruite sull’uso della bici e portate a pedalare sulla pista dell’Adige; le decine e decine di uscite in giornata, rivolte a ogni tipo di pedalata; i corsi e gli eventi in sede. Insomma, un’attività intensa e vitale, che contiamo di riproporre anche per il 2018.

Corrado Marastoni


(pubblicato su Ruotalibera 156 - gennaio/febbraio 2018)