articolo de L’Arena del 17/3/2008
Le strade? Sempre più mortali

lunedì 17 marzo 2008, di lupoinbici

SANGUE E CIFRE. Aumentano i veicoli in circolazione, il traffico e gli scontri. I numeri sono impressionanti: in 12 mesi 5.696 veronesi sono stati coinvolti in un sinistro.
Le strade? Sempre più mortali
È in aumento il numero degli incidenti. Nel 2007 in città 16 morti e 2.000 feriti

Articolo de L’Arena del 17/3/2008
di Danilo Castellarin

Nel 2007 gli incidenti automobilistici a Verona sono stati 2.363, con più di 2.000 feriti e 16 morti. Complessivamente, sommando le persone decedute, ferite, in prognosi riservata e illese si arriva all’inquietante cifra di 5.696 coinvolte in sinistri stradali. Per questo Luigi Altamura, comandante della Polizia Municipale e Angelo Centola, direttore dell’Automobile Club Verona, lanciano un invito alla prudenza agli automobilisti scaligeri.
«Il traffico intenso e l’aumento di automobili in circolazione impongono la massima concentrazione al volante», dicono Altamura e Centola, «non si può affrontare la guida senza essere perfettamente concentrati». Un modo elegante per dire no ai telefonini, no alle libagioni abbondanti, di alcol nemmeno parlarne e occhi aperti sempre e comunque.
Sono le cifre a parlare. Il trend degli incidenti è in aumento: erano stati 2.319 nel 2006 e sono arrivati a 2.363 nel 2007. I dati forniti dalla Polizia municipale sono significativi e registrano puntualmente le cattive abitudini degli automobilisti veronesi che nel 2007 hanno «messo sotto» 135 pedoni, con quattro morti.
«Negli ultimi anni», dice Centola, «l’Italia risulta l’unico Paese in cui la percentuale tra i pedoni morti sulle strisce rispetto ai morti totali da incidenti stradali è risultata crescente». Impressionante, in particolare, il coinvolgimento delle fasce di età più deboli, anziani in testa. Il rischio attraversamento pedonale risulta elevato anche per i turisti stranieri, penalizzati dai diversi comportamenti degli automobilisti italiani. «Basta fare un viaggio in Francia, Germania o Inghilterra», osserva Altamura, «per accorgersi come i passaggi pedonali siano sacri: per loro infatti è sufficiente che il pedone si avvicini all’attraversamento e le auto si fermano per cedergli il passo».