Bike To SchoolEl canton del Bepo

Scuole e problemi

El canton del Bepo - Ruotalibera 160

A settembre hanno riaperto le scuole e, puntualmente sono riapparsi gli antichi problemi: mancanza di spazi, strutture cadenti o cadute, personale insufficiente e riforme promesse o minacciate. Negli ultimi tempi, a conferma di un peggioramento dei rapporti umani, si aggiungono anche le aggressioni agli insegnanti da parte di alcuni genitori intolleranti e violenti.

Per quanto ci riguarda, tornano gli antichi problemi viabilistici.

Qualche anno fa, tra il serio e il faceto, avendo notato che durante la chiusura delle scuole per le vacanze il traffico urbano calava drasticamente, proposi la chiusura definitiva degli istituti, specialmente quelli primari e secondari di primo grado (scuole materne, elementari e medie). Il provvedimento, ovviamente, non è proponibile seriamente, perché abbasserebbe ulteriormente il livello culturale del nostro paese e credo che non possiamo permettercelo. Non possiamo, tuttavia, far finta di nulla.

Dobbiamo, invece, trovare soluzioni valide e realizzabili in breve tempo.

Sicuramente molti ragazzi delle scuole elementari e medie, in città o nelle frazioni, potrebbero andare a scuola a piedi, con un adeguato presidio dei punti critici (attraversamento di strade trafficate) e con una seria politica di limitazione del traffico privato a motore nei centri urbani.

Altri potrebbero andare in bicicletta, anche loro, però, adeguatamente protetti da strutture dedicate come le piste ciclabili.

La massa, infine, potrebbe recarsi a scuola con uno scuolabus.

Mi si dirà che costa e io risponderò che anche le auto private costano, inquinano e sono pericolose per i ragazzi. Il caro, vecchio scuolabus, pagato in parte dalle famiglie più abbienti e in parte con il contributo del Comune, potrebbe, così, diventare uno dei mezzi per ridurre il traffico caotico delle città.

E i ragazzi fruirebbero, gratis, di uno spazio di socialità che ora sembrano aver perso.

(da Ruotalibera 159 – settembre/ottobre 2018)

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Bepo Merlin

Giuseppe Merlin, per tutti Bepo, ciclista urbano e appassionato cicloturista, va in bici da sempre, ma più convintamente da quando, a seguito del primo infarto, il medico gli ha detto di essere in debito della vita nei confronti della sua due ruote. Da allora si spende senza risparmio per la promozione della ciclabilità, in veste di socio-attivo e animatore di uscite e serate culturali. È stato anche Direttore di FIAB nazionale (succedendo all'indimenticato Gigi Riccardi e prima dell'attuale Francesco Baroncini), lasciando di sè un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo, durante una delle sue molte "visite pastorali" in giro per le varie associazioni d'Italia. Tuttora collabora con FIAB Verona in mille forme e con mille strumenti, tra i quali spicca la penna, la sua "arma segreta", che Bepo maneggia con destrezza e rara efficacia. Chiunque legga i suoi scritti, infatti, non può non apprezzarne l'onestà intellettuale e la lucidità di analisi. Da tempo immemorabile tiene la sua personale rubrica "El cantòn del Bepo" nell'ultima pagina della rivista Ruotalibera, di cui è stato per anni capo redattore, riorganizzandola nella veste e nei contenuti così come la vediamo oggi. È stato anche tra i promotori e forti sostenitori della rivista nazionale BC, importante mezzo di comunicazione per le associazioni FIAB italiane e indispensabile organo di diffusione del miglior "ciclopensiero".
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