Articolo de L’Arena del 24/10/2007
Verona pedala indietro

mercoledì 24 ottobre 2007, di Alberto

«Piste ciclabili bloccate. Verona pedala indietro»

di Alessandra Galetto - L’Arena del 24/10/2007

La loro impressione è fortemente negativa: gli Amici della bicicletta, di fronte a una serie di provvedimenti decisi dall’amministrazione Tosi e tutti caratterizzati da una riduzione dei finanziamenti destinati alle piste ciclabili, lanciano un allarme sul futuro della ciclabilità a Verona. «Non possiamo che constatare che negli ultimi tempi da parte dell’amministrazione comunale sono state prese una serie di decisioni che vanno tutte nello stesso segno», afferma infatti Paolo Fabbri, presidente degli Amici della Bicicletta. «La nostra perplessità riguarda non solo il contenuto delle scelte prese, ma pure il metodo: non siamo mai stati interpellati dagli amministratori; agli assessori Corsi e Sboarina, e naturalmente al sindaco Tosi, avevamo chiesto di essere considerati interlocutori nella progettualità dell’assetto viabilistico cittadino in quanto organismo riconosciuto dal ministero dell’Ambiente e dei Lavori pubblici, ma ciò non si è verificato».
Allo stato attuale, continua Fabbri, «si conferma dunque la nostra impressione che questa amministrazione sia caratterizzata da un forte fraintendimento del senso di modernità e legga in ogni scelta a favore dell’ambiente qualcosa di inviso e minaccioso: a Berlino, cuore pulsante dell’economia europea, città all’avanguardia, è meno pericoloso andare in bici che a San Michele Extra. La cosa fa pensare. Sono numerosi gli esempi di una riduzione della ciclabilità già presi».

VIA TODESCHINI E VIA SALIERI.
Servono i tratti di collegamento. «Corsi annuncia la soppressione di questa ciclabile che in effetti aveva suscitato varie polemiche», spiega Fabbri. «Ma basta poco per renderla più sicura e il suo significato va colto non come semplice pista per biciclette all’interno del quartiere di Borgo Trento, quanto come tratto necessario per andare dall’ospedale di Borgo Trento fino in piazza Bra, cioè in centro, come asse che porta al polo dell’Arsenale, meta di famiglie e ragazzini, dove c’è anche il parco giochi, per poi proseguire lungo ponte Castelvecchio e via Roma. È lo stesso caso di via Salieri a San Michele: questo breve tratto di ciclabile ha senso sempre contestualizzandolo nel progetto (di cui ignoriamo il destino) che aveva fatto la precedente amministrazione di una ciclabile che proseguisse lungo il tracciato della ferrovia e che quindi facesse da collegamento tra San Michele e porta Vescovo e di qui attraverso via XX Settembre e il ponte Navi al centro».

VIA CESIOLO.
Divieto alle bici di usare le corsie preferenziali. Secondo gli Amici della bicicletta questo è un altro segnale preoccupante delle scelte dell’amministrazione. Infatti via Cesiolo doveva diventare ciclabile in senso opposto a quello di marcia della macchina (in contromano, rispetto al senso unico): questo per consentire di andare da Avesa (via Monte Ortigara) a Borgo Trento e al centro senza passare per la pericolosa via Mameli. Ma l’amministrazione non pare favorevole a consentire l’uso delle corsie preferenziali anche alle biciclette in quanto «pericoloso». Secondo Fabbri però l’alternativa, cioè il passaggio per vie molto trafficate, è ben più pericoloso.

VIA 28 MARZO.
Fondi destinati ad altre opere. Il ponte del Pestrino ha ai due lati le piste ciclabili, ma tutti si chiedono il senso di questi due monconi senza seguito. In realtà c’era un progetto di prosecuzione della ciclabile in via 28 Marzo con finanziamento già stanziato: l’attuale amministrazione ha però deciso di utilizzare quei fondi per l’asfaltatura.