articolo de L’Arena del 15/10/2008
Ciclisti urbani esclusi dalla consulta

giovedì 16 ottobre 2008, di lupoinbici

MOBILITA’. Protesta degli Amici della bicicletta

«Ciclisti urbani esclusi dalla consulta»

di Alessandra Galetto

Ingiustamente e incomprensibilmente esclusi. Così si sentono gli Amici della Bicicletta, che hanno chiesto ormai più volte al sindaco Tosi, ma senza risultati, di essere ammessi alla Consulta comunale per la mobilità istituita nell’aprile 2008 e della quale fanno parte, tra gli altri, anche rappresentanti dell’Automobil Club, dei commercianti, dei tassisti e degli autonoleggiatori.

«Abbiamo così osservato che mancava qualcuno che rappresentasse i ciclisti», spiega il presidente AdB Paolo Fabbri. «Ma la nostra proposta è stata respinta, mentre è stato chiamato un esponente della Federazione ciclistica italiana. Non abbiamo nulla contro i ciclisti sportivi, ma non è discutibile che siano loro a rappresentare i ciclisti urbani? E comunque perché loro sì e gli AdB no ?».

Ed è appunto con questi interrogativi che gli Amici della Bicicletta si rivolgono al sindaco Tosi in una lettera che ha già 2.000 sottoscrizioni e che tutti i veronesi potranno ancora firmare domenica dalle 10 alle 12 in lungadige Attiraglio, all’altezza della diga del Chievo, dove sarà presente un banco Adb.

«Con questa lettera e le firme allegate chiediamo al sindaco di riconsiderare la sua posizione», prosegue Fabbri. «Siamo convinti che la nostra presenza possa essere utile non solo in relazione alla realizzazione di piste ciclabili, ma più in generale nella pianificazione urbanistica cittadina. Vedi la questione delle corsie preferenziali, che l’assessore Corsi vuole vietare alle biciclette. È sbagliato pensare che le bici siano sempre autorizzate a passarvi, ma anche sbagliato il divieto a priori: per esempio in via XX settembre non è necessaria l’autorizzazione alla preferenziale poiché le bici possono tranquillamente deviare in via Cantarane. Ma chiediamo di autorizzare le bici sull’ultimo tratto di via XX settembre (che prende il nome di via San Paolo) per evitare la deviazione lungo via dell’Artigliere e via Porta della Vittoria, lunga e soprattutto pericolosa, poiché termina con la svolta a sinistra su un semaforo in salita. Altra questione è quella dei sensi unici: siamo contrari a questa soluzione (che il Partito Democratico ha proposto per la zona Orti di Spagna) perché su strade secondarie il doppio senso agisce come moderatore del traffico mentre il senso unico porta le auto ad andare a velocità più elevate, con maggiore rischio per pedoni e ciclisti. Infine: è stato appena riasfaltato il lungadige davanti al teatro Romano. Peccato che ci siano quattro pericolosissimi tombini che sporgono rispetto al livello stradale, intralcio tra i più temuti dai ciclisti».