Lettera aperta al Presidente del Consiglio Comunale di Verona
il nostro sconcerto sulla Consulta Comunale per la Mobilità

martedì 17 novembre 2009, di Alberto

Verona 17 novembre 2009

Al Presidente del Consiglio Comunale di Verona Sig. Pieralfonso Fratta Pasini

Oggetto: Consulta per la Mobilità Urbana. Lettera aperta al Presidente del Consiglio Comunale di Verona.

Egregio Presidente,

siamo ad esprimerLe il nostro sconcerto per la mancata attuazione della deliberazione del Consiglio Comunale datata 23 aprile 2009, avente per oggetto l’ammissione alla consulta comunale della mobilità di una rappresentanza dei ciclisti non agonisti. Una mancanza istituzionale che ci preoccupa come cittadini - perchè è stata ignorata una deliberazione dell’organo sovrano cittadino - e ci delude gravemente come ciclisti urbani perchè l’amministrazione comunale continua ad ignorare le nostre legittime richieste di confronto sui temi della mobilità e della ciclabilità persino a fronte di una decisione favorevole del Consiglio Comunale.

I fatti. La Consulta Comunale per la Mobilità è stata istituita il 17 aprile 2008. Per comporla sono state chiamate varie rappresentanze, tra le altre quella del Comune, dell’azienda pubblica dei trasporti Atv, dei tassisti, degli autonoleggiatori, dell’Aci e di entrambe le associazioni dei commercianti. Inizialmente non è stata prevista una rappresentanza dei ciclisti. Abbiamo subito segnalato questa lacuna e ci siamo proposti per essere chiamati a colmarla. La maggioranza ha tuttavia respinto la nostra richiesta e ha integrato nella Consulta una associazione dei ciclisti sportivi, la FCI.

Abbiamo protestato contro la nostra esclusione, contro la mancanza di un tavolo di confronto sui problemi della mobilità ciclistica. Finalmente, dopo un anno di pressioni e manifestazioni, dopo una raccolta di 2000 firme a favore del nostro ingresso, il 23 aprile 2009 il Consiglio Comunale ha deciso di invitare al tavolo della Consulta anche i rappresentanti delle "associazioni di ciclisti non agonisti", quindi anche noi. La decisione è passata con i voti dell’opposizione e di parte della maggioranza e con il voto contrario, fra gli altri, dell’assessore Corsi che la Consulta presiede e convoca.

Da allora - sono trascorsi sette mesi - aspettiamo inutilmente un avviso o una convocazione. Diamo infatti per scontato che la nostra associazione - una onlus nata a Verona 27 anni fa, aderente alla Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e da quello dei Trasporti, presente da molti anni nel dibattito cittadino sui temi della mobilità, con 1816 soci nel 2009 - sia certamente e a buon diritto "una associazione di ciclisti non agonisti".

In ottobre una consigliera comunale del PD, la dott.ssa Orietta Salemi, ha presentato un’interpellanza all’assessore alla Mobilità Enrico Corsi. Con nostra grande sconcerto abbiamo appreso che in un anno e mezzo il tavolo è stato convocato quattro volte: due volte (il 5 giugno 2008 e il 9 settembre 2008) prima che il Consiglio Comunale decidesse l’ingresso delle "associazioni di ciclisti non agonisti". Altre due volte (il 7 maggio 2009 e l’11 settembre 2009) dopo la decisione del Consiglio. Tuttavia nessuno ci ha mai invitati.

Non crede, sig. Presidente, che siamo di fronte, oltre che ad una palese mancanza istituzionale, anche ad una violazione dei diritti dei cittadini ? Se si, come intende porvi rimedio?

Distinti saluti.

Il Presidente Paolo Fabbri