Dopo 5.000 km in cargo bike
5 domande, 5 risposte oggettive e un pò entusiaste

Con questo articolo FIAB Verona inaugura una sezione dedicata alle cargo bike, con l’intenzione di creare una comunità di cargo e “carghisti”. Perché la cargo è un mezzo bellissimo e rivoluzionario, che risponde a molte esigenze e offre alle famiglie la possibilità concreta di sostituire l’auto nel quotidiano ma a un primo approccio può apparire “difficile”. Attraverso articoli e iniziative dedicate cercheremo quindi di rispondere ai dubbi e alle perplessità, raccontando la possibilità concreta di una transizione virtuosa e offrendo occasioni per sperimentarla.
Vi abbiamo incuriosito? Contattateci e unitevi al nostro gruppo. Non saremo invadenti, ma ci piacerebbe avere un riscontro dell’interesse sul tema. Per il momento abbiamo scartato l’ipotesi dei social network, che approcceremo con cautela, magari in futuro, sempre rispettando la privacy delle famiglie. Per iniziare, invece, useremo la mail, semplicemente, attraverso l’indirizzo cargo.crew@fiabverona.it. Scriveteci anche solo un breve messaggio: “ciao, sono… , vivo a… , mi piacerebbe saperne di più e provare a pedalare in cargo con voi…”.
Curatore di questa nuova sezione e animatore del grupppo cargo-crew sarà Nicola, un papà che (alternandosi con la mamma) ha scarrozzato i suoi bambini 5.000 km in giro per Verona. Nicola si è generosamente messo a disposizione con la sua competenza e il suo entusiasmo e in questo primo articolo si presenta rispondendo alle cinque domande che più frequentemente ha ricevuto da amici, parenti, genitori e passanti basiti, da quando ha iniziato la sua nuova vita di carghista. Un ottimo modo per conoscersi.
Benvenuto a Nicola, benvenut* a tutti voi, forza cargo-crew!
Può una Cargo Bike sostituire la seconda automobile?
Sì. Una cargo, se omologata (controllate sempre col produttore), porta comodamente due bambini (ma esistono sedute anche per gli adulti). In vendita ci sono tantissimi accessori: borse e cestini di ogni tipo per poter portare un sacco di cose. Mi capita spesso di tornare a casa con due bambini ed una piccola spesa. Da quando abbiamo la cargo prendere la macchina è sempre più difficile, i bambini si divertono troppo; salutano i passanti e cantano per tutto il percorso. Ogni volta che penso che forse piove troppo, penso a loro che cantano: “piove, piove…” (per l’attrezzatura da pioggia vedi domanda successiva).
Ma ti senti sicuro in bicicletta?
Può sembrare stupefacente, ma la percezione della cargo elettrica è più simile a quella di un motorino, rispetto a quella di una bici. Nel traffico, le cargo elettriche hanno uno spunto che consente di restare davanti alle automobili, anche quando devi girare a sinistra. E se i bambini si agitano? La cargo pesa una quarantina di chili, pedalare con assistenza massima significa “accarezzare” i pedali. Tutto questo dà un grande senso di sicurezza e permette di compensare facilmente i movimenti dei bambini… a cui comunque è importante spiegare di non agitarsi troppo. Lo smog? Svicolando nel traffico ci si porta spesso in testa alla colonna e si evita gran parte dello smog. E poi si è abbastanza alti sopra gli scarichi.
Ma non hai freddo? Ma non ti bagni?
Almeno dieci mesi all’anno il clima a Verona è senz’altro buono. Per le giornate più rigide e per la pioggia non c’è bisogno di attrezzatura tecnica costosa, quello che si trova nella grande distribuzione va più che bene. I nostri figli hanno due poncho (si trovano online facilmente) come quelli da adulti per i motorini. Sono coperti da capo a piedi anche quando piove, sono sempre caldi ed asciutti. Ma non sudi? No, in cargo non si suda, l’assistenza fa praticamente tutto.
Come fai con i vestiti?
In cargo si può andare comodamente vestiti “business casual”, la maggior parte dell’anno. Anche prima di usare la bici per andare al lavoro, tenevo sempre un cambio in ufficio.
E se la rubano?
Questo è un bel problema. A circa 100 euro si trovano delle ottime catene, assicuratevi che non possano essere aperte da delle semplici tronchesi e che siano sufficientemente lunghe da assicurare la bici ad un palo. Amici mi hanno raccontato che in questo modo sono riusciti a difendersi da tentativi di furto. Altra opzione da esplorare è un’assicurazione dedicata, da una breve e non esaustiva ricerca online potrebbe stare entro i 200 euro all’anno. Esistono altre opzioni come segnalatori GPS, piccoli tag che si collegano al telefono e rivelano la posizione della bici. Esistono semplici allarmi collegati via Wi-Fi che non hanno bisogno di installazioni complesse. Il mercato ha diverse opzioni per difendersi dai farabutti più sofisticati. La cargo, se ben chiusa, non è un bersaglio semplice per il ladro improvvisato: è grossa e pesante, di fatto “impedalabile” senza batteria.
Per domande, curiosità, o semplicemente “Ciao Cargo!” usate la mail cargo.crew@fiabverona.it.
A presto, ciao
Nicola