Nuovo svincolo. Ciclabilità impedita

giovedì 29 luglio 2004, di webmaster

San Bonifacio 29 luglio 2004

Ciclabilità impedita

Nonostante la delusione di non aver mai ricevuto alcuna risposta da parte Vs. alle nostre due istanze del 05/02/04 e del 02/04/04, inviate in merito alla “ciclabilità impedita” dalle opere del nuovo e necessario casello autostradale, siamo a replicare e contestare le assurde e inconcepibili affermazioni riportate sull’Arena dal Vs. ing. Mario Bellesia per giustificare errori e lacune che noi “Amici della Bicicletta” abbiamo sollevato alla vista del progetto e all’avvio del cantiere per nuovo casello autostradale.

Già in fase di progettazione sapevate che si sarebbe creata una barriera invalicabile per la mobilità ciclistica, come del resto avvenuto con il nuovo incrocio-rotonda recentemente realizzato sulla SS.11 alle porte del casello di Verona Est, rondò che divide inesorabilmente la comunicabilità ciclistica tra San Michele Extra (zona Madonna di Campagna) e San Martino Buon Albergo.

Tuttavia tecnici e politici, indipendentemente da conferenze di servizi, non hanno minimamente voluto (o saputo…?) pensare alla “permeabilità ciclistica” delle stesse opere, ad esempio prevedendo la realizzazione del sottopasso in SS.11 o “ad avere in mano” i permessi dalle FS, per realizzare le rampe di continuità della ciclabile esistente per Villabella contestualmente alla realizzazione del sottopasso ferroviario.

Così oggi ci troviamo la ciclabile per Villabella interrotta, senza rampe e senza permessi dell’F.S. e chi sa per quanti anni rimarrà interrotta per l’assenza di questi permessi, considerata la tempistica di questo Ente.

Ci troviamo poi senza sottopasso in SS.11, indispensabile per attuare il collegamento ciclabile tra Soave e San Bonifacio lungo l’argine dell’Alpone e Tramigna. Voi, pur consapevoli della sua necessità, Vi giustificate con l’affermazione che non è ben definito il tracciato della Greenway tra Soave e Bevilacqua, quando realisticamente tutti sappiamo che la Greenway non sarà mai realizzata, perché è un progetto troppo faraonico ed esce da anni sui giornali solo per propaganda politica.

Se non bastasse, Vi giustificate anche asserendo che il sottopasso è a margine di qualche metro dal vostro cantiere e che quindi non è di vostra competenza: ma vi rendete conto dell’ ”infantile” risposta. Se il vostro cantiere non ci fosse stato coloro che usano la bici, come mezzo d trasporto o come mezzo sportivo, sarebbero ancora in grado di percorrere la statale con una certa tranquillità; Voi oggi l’avete giustamente devastata e Voi dovete trovare la soluzione per una sicura mobilitò ciclistica.

E non trova il nostro consenso nemmeno la scusante dell’elevato costo per realizzare il sottopasso (388.000 euro) quando le cifre in gioco per il nuovo casello sono esageratamente ben più alte.

Infine l’affermazione di non aver da parte Vostra nessun obbligo (art.10 comma 2 Legge 366 del 98) a fare i lavori per la pista in quanto la SS.11 non è una nuova strada, ci impone di richiamarVi sulla vostra “non conoscenza” del successivo comma 2 dello stesso art.10 legge 366 che afferma l’obbligo della ciclabile anche in casi “MANUTENZIONE STRAORDINARIA”.

Insomma, è inutile che cerchiate di voler nascondere all’evidenza le Vostre lacune progettuali e le Vostre mancanze per un progetto calato dal cielo sul nostro territorio, senza considerare non solo le normative ma “il buon senso progettuale” a favore della mobilità ciclistica e comunque alla sicurezza stradale dell’utente debole (pedone e ciclista).

Se veramente la “Vs. Società vuole contribuire a risolvere la problematiche” come affermate sull’Arena, Vi esortiamo, per il bene della Comunità, a realizzare entro pochi mesi le rampe e il sottopasso in SS.11. Diversamente avete commesso un grave errore. Distinti saluti.

Amici della Bicicletta
Sez. San Bonifacio
(Andrioli Marco)