Al via i lavori sull’Alpone: la pista sarà aperta ai mezzi dei frontisti
Ciclabile anche per le auto

giovedì 1 marzo 2007, di webmaster

Dall’Arena di Verona
Giovedì 1 Marzo 2007

SAN BONIFACIO. Gli Amici della bicicletta polemizzano con Polo: «Sbagliato farla sull’argine destro»

Ciclabile anche per le auto


Al via i lavori sull’Alpone: la pista sarà aperta ai mezzi dei frontisti

San Bonifacio. Sono finalmente maturi i tempi per la realizzazione della tanto attesa pista ciclabile sull’argine destro dell’Alpone, fino ad Arcole, prosecuzione di quella esistente fino a Villabella. Tra alcuni giorni uscirà il bando per i lavori che inizieranno nel giro di poche settimane e si concluderanno nell’arco di un mese. In primavera, quindi, la pista che in questi anni è stata al centro di accese polemiche, sarà pronta.
Il torrente Alpone, diventato ormai pomo della discordia, prima per il ponte della Motta e ora per la pista, si trova tra due fronti, destra e sinistra, che non rappresentano forze politiche bensì le due sponde su ognuna delle quali è stata progettata la pista incriminata: quella di sinistra risale al 2002, quella sull’argine destro, che sta per essere realizzata, è stata approvata da Comune nei giorni scorsi.
Una soluzione che non trova d’accordo gli Amici della bicicletta (Fiab) che ricordano come il progetto della pista sull’argine sinistro, per il quale erano già stati stanziati 300mila euro, risalga al 2002. Per l’associazione il Comune ha «temporeggiato per tre anni trovando difficoltà di vario genere come la mancanza di un progetto definitivo o ritenendo di non facile soluzione l’acquisizione delle aree». «Provvidenzialmente», aggiungono irinicamente gli Amici della bicicletta, «il 17 giugno 2006 il Genio civile ha sospeso il proprio benestare, motivandolo con lavori sull’alveo del torrente. Pochi giorni dopo i soldi previsti per l’opera sono stati sostituiti con un mutuo».
La Fiab critica la soluzione adottata dal Comune e cioè quella di una «pista ciclabile sull’argine destro, in ghiaino», sulla quale sarà consentito il passaggio ai mezzi dei frontisti (trattori, auto, camion), esponendo «al pericolo i pedoni e i ciclisti». Così «si realizza una pista ciclabile non conforme alle linee guida in materia, dopo pochi mesi sarà piena di buche da richiedere interventi di manutenzione; un percorso di 5 chilometri dove transitano dei veicoli non si può chiamare pista ciclabile, mentre il sindaco aveva a disposizione progetto e soldi per fare le cose a regola d’arte, come è stato fatto per Villabella».
«E’ singolare», si fa ancora notare, «che il Genio ritenga indisponibile per la ciclabile l’argine sinistro mentre nessuna obiezione abbia per l’argine destro».
L’utilità della pista sull’argine sinistro così viene sintetizzata dalla Fiab: «Possibilità di raggiungere la chiesetta dell’Alzana e Arcole in bici, in alternativa all’auto; nuovi spazi per il tempo libero per passeggiare; naturale prolungamento della ciclabile per Villabella, collegamento alle verdi golene come area di sosta per ore all’aperto».
Lo spostamento del progetto sull’argine destro era stato deciso dall’attuale giunta soprattutto per i contrasti sugli indennizzi troppo onerosi pretesi per l’espropio dai frontisti. Sulla promiscuità tra il traffico veicolare e quello ciclistico e pedonale, il sindaco Silvano Polo ha assicurato che «in certe fasce orarie e in certi giorni, come il sabato e la domenica, il traffico sull’argine destro sarà interdetto agli automezzi anche con delle sbarre e poiché i diritti acquisiti qui non valgono i residenti della zona per i loro mezzi dovranno usare altre strade».
Sull’entità dei lavori Polo precisa che «si tratta di un’opera non impegnativa, trattandosi soprattutto di una sistemazione del fondo». E conclude: «Che sia meglio l’argine destro o quello sinistro non mi interessa, trattandosi di una pista di evasione, mentre io considero molto più importanti le piste per Monteforte e Soave».
In proposito il sindaco ricorda che queste piste sono subordinate alla variante Brendolan, che deve costruire un tratto di 800 metri verso Soave, con il contributo anche dell’autostrada e con il sottopasso della strada regionale 11: «si tratta di un’opera di urbanizzazione primaria: l’autorizzazione a realizzare il centro commerciale verrà data solo dopo la realizzazione della pista». E conclude: «Tutto partirà quando sarà approvata la variante ferma in Regione».
Gianni Bertagnin