Non vi saranno slittamenti nel progettato programma 2001-2003, come avevano sospettato gli Amici della bicicletta

mercoledì 21 marzo 2001, di webmaster

AMICI DELLA BICICLETTA
"per una città possibile"
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comunicato stampa

Verona il 21/03/2001

L’Arena del 17/3/01 annuncia che "non vi saranno slittamenti nel progettato programma 2001-2003, come avevano sospettato gli Amici della bicicletta".

Ci fa piacere apprenderlo, anche se vorremmo chiarire come è nato il sospetto, con riferimento ad alcuni articoli pubblicati sull’ Arena.

In data 25/03/99, con l’articolo "Tredici miliardi in piste ciclabili, saranno realizzati otto nuovi percorsi e Verona avrà una rete" veniva pubblicata una mappa con le relative 8 ciclopiste e una nota a fianco che ne specificava i tempi di realizzazione. L’articolo finiva con queste parole:"Quando saranno pronte in concreto le nuove piste ciclabili? <>, hanno spiegato il sindaco Sironi e l’assessore Pellegrini Cipolla.<< Le piste saranno perciò agibili nel 2002-2003>>".

In data 28/01/01 all’interno dell’articolo "Il posto auto si paga 80mila al mese" si trova questa affermazione riguardante le piste ciclabili:<>.

In sostanza il programma delle piste ciclabili del 1999 che erano state date per pronte per il 2002-2003, con questo annuncio sembra subire uno slittamento al 2003-2005.

Nell’articolo del 17/03/01 titolo: "Piste ciclabili piani rispettati" viene precisato che il piano triennale 2001-2003 prevede un finanziamento di 5,5 miliardi per le ciclopiste, 3 dei quali per il 2001 e cioè per la prima delle 8 ciclopiste del piano, quella di Borgo Venezia (già citata nell’articolo del 28/01/01).

Rimangono quindi da investire 2,5 miliardi fino al 2003, cifra non certo sufficiente a realizzare, entro tale data, le rimanenti 7 piste ciclabili.

Invece di recente abbiamo appreso che saranno spesi ben 18,5 miliardi per riasfaltare un centinaio di chilometri si strade, il 10% dell’intera rete veronese.

Ora noi non pretendiamo una cifra del genere per le piste ciclabili ma riteniamo che, se si volessero attuare interventi seri per incentivare veramente la mobilità ciclabile sarebbero necessari almeno 10 miliardi all’anno. Attenzione però, per qualche anno, non "per sempre" come invece le enormi cifre destinate per la manutenzione stradale. Almeno cioè per gli anni necessari a recuperare il tempo perduto; perchè a Verona di piste ciclabili, di moderazione del traffico, di città a misura di bambino se ne parla - e basta - da quasi 20 anni, di concreto si è visto ben poco e per queste cose i soldi non ci sono mai (così, a fronte di 18,5 miliardi per le asfaltature, resta l’impossibilità di spostarsi in sicurezza a piedi e in bicicletta).

Occorre una politica più attenta, che non è solo "piste ciclabili" ma anche provvedimenti di moderazione del traffico e promozione a tutti i livelli, con la finalità di aumentare l’utenza ciclabile e pedonale (però l’Amministrazione Comunale di Verona non può saperlo, visto non si è mai vista ai convegni tenuti recentamente in Italia sulla mobilità ciclabile e pedonale).

I ciclisti e i pedoni possono dare un notevole contributo nel ripulire l’aria inquinata, nel ridurre le spese sanitarie e quelle per la manutenzione delle strade.

Le infrastrutture a loro dedicate costano "un centesimo" di quello che si spende per la manutenzione delle strade per le auto. Quest’ultime evidentemente, hanno il pregio di appestare l’aria (cosa che noi ciclisti non siamo in grado di fare) tant’è che i soldi per le infrastrutture rivolte ai mezzi inquinanti arrivano a "sece roerse" mentre quelli destinati alla mobilità ciclabile e pedonale arrivano col contagocce.

Per gli Amici della Bicicletta - Per Una Città Possibile

De Togni Fabio, Stefano Gerosa, Massimo Muzzolon