Stravolto il Piano di Assetto del Territorio: ora e` a rischio speculazione
PAT - comunicato stampa

mercoledì 28 novembre 2007, di lupoinbici

AMICI DELLA BICICLETTA VERONA - ITALIA NOSTRA VERONA – LEGAMBIENTE VERONA – WWF VERONA -

COMUNICATO STAMPA

L’AMMINISTRAZIONE TOSI ALL’ASSALTO DEL TERRITORIO

STRAVOLTO IL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO: ORA E’ A RISCHIO SPECULAZIONE

Si chiamerebbe Piano di Assetto del Territorio, ma le modifiche che intende approvare l’Amministrazione Tosi lo fanno diventare un vero e proprio “Piano di Assalto del Territorio”. Con una procedura che riteniamo superi i limiti di un corretto metodo giuridico, l’attuale Giunta comunale ha deciso di accogliere ventinove osservazioni al Piano di Assetto del Territorio, di cui ventidue totalmente e sette parzialmente, presentate ben oltre i termini di legge e direttamente alla Regione che, utilizzando un criterio che ci risulta non regolare, ha bloccato l’iter di approvazione del piano per rimandarlo al Consiglio comunale perché venga emendato. Secondo il nostro parere, l’accoglimento di osservazioni presentate oltre i termini di legge, di fatto annulla tutte le precedenti approvazioni, e costringe la pubblica amministrazione a ripetere l’intero iter di approvazione del piano.

La nostra obiezione sul metodo precede quella sul merito, perché alcune delle osservazioni accettate distorcono completamente l’indirizzo con cui era stato concepito il vecchio PAT. Come associazioni non avevamo lesinato critiche sia al metodo di preparazione che al merito del cosiddetto vecchio Piano di Assetto del Territorio, approvato dalla giunta Zanotto, ma altresì ne riconoscevamo alcuni pregi, tra questi quello di avere adottato, finalmente, il criterio di interrompere la dilatazione della città e di lasciare un ammortizzatore di verde rurale tra i diversi organismi urbani; di prevedere il parco della collina e dell’Adige e di consolidare i confini dei centri storici minori; ora tutto questo sta per essere emendato.

Di particolare gravità sono le osservazioni presentate dall’Ordine degli Architetti di Verona, accolte dall’attuale giunta comunale, che secondo noi stravolgono completamente la filosofia del piano. Di fatto, eliminando quella sottile linea rossa che conteneva l’edificato urbano si è annullato il concetto di limite all’espansione edilizia. Si sono metaforicamente abbattute le ipotetiche mura difensive che avrebbero contenuto la città, stimolando di conseguenza il recupero dell’esistente. Ora le aree agricole cosiddette residuali, anziché essere paesaggisticamente tutelate, potrebbero divenire, attraverso il Piano degli Interventi, zone di sviluppo e di espansione. Inoltre si è accolta l’osservazione che intende annullare i prontuari con i criteri e le metodologie di intervento edilizio nei centri storici e nel territorio agricolo, perpetuando ancora l’anarchia progettuale e stilistica che ha pesantemente abbruttito il nostro paesaggio.

La terza spallata alla tutela del territorio è stata l’accoglimento dell’osservazione che intende togliere alle prerogative del Piano di Assetto del Territorio la possibilità di normare i territori prevalentemente agricoli con un corretto strumento vincolistico e rimandare tutto alla stesura del Piano degli Interventi. Questi sono i danni causati dall’Ordine degli architetti, ma purtroppo non sono i soli.

Con l’accoglimento di osservazioni di altri soggetti, L’Amministrazione Tosi ha poi provveduto a togliere dalle norme tecniche di attuazione relative all’ambito delle colline veronesi il termine “definiscono il parco delle colline veronesi”; ci chiediamo preoccupati il motivo. Vengono inoltre accolte tutta una serie di osservazioni sulle norme di tutela naturalistico ambientale della collina, tendenti a limitare i vincoli per l’attività edilizia. Il criterio che ha guidato la scelta delle osservazioni da accogliere è stato quello di svuotare di contenuti il PAT, di rimandare le scelte più importanti al Piano degli Interventi, e comunque di limitare i vincoli all’edificazione. Particolarmente grave è stato l’accoglimento dell’osservazione, fatta da un privato, sic, che chiede la modifica e la restrizione dei confini degli ipotetici parchi. Da tenere presente anche l’osservazione, naturalmente accolta, di togliere i 100 metri di rispetto dall’Adige dell’area sportiva del Bottagisio al Chievo e soprattutto del Nassar, dove è prevista una grande lottizzazione, in uno degli ultimi luoghi dove il rapporto tra il fiume e la campagna non è stato interrotto.

Oltre a questa serie di osservazioni fatte apposta per facilitare il lavoro degli speculatori edilizi e dei tecnici che ne presentano le proposte, ci allarma particolarmente l’articolo 47, dove viene previsto che il 1.500.000 mq. di aree non realizzate sulla base delle indicazioni della vecchia variante al Piano Regolatore Generale del 1975, il PI le possa ricollocare sul territorio anche con funzioni diverse. Per esempio, non sono state esaurite le aree destinate a servizi, bene, si prendono e si spalmano sul territorio, anche con destinazione commerciale, od altro. Tutto questo rappresenta la negazione della programmazione urbanistica, significa non pianificare nulla e considerare il territorio un contesto su cui poter speculare a piacimento.
A tutto ciò si somma l’innesto dell’autostrada urbana che buca la collina ed esce tra Avesa, Quinzano ed il quartiere Pindemonte, le arterie, non chiare, che collegano Borgo Venezia con Borgo Roma e la mancanza di un serio impianto di trasporto pubblico, per capire il valore devastante che potrà avere sulla nostra città un tale piano urbanistico.
Auspicavamo che il Piano di Assetto del Territorio venisse migliorato, soprattutto sotto l’aspetto del recupero e del blocco della nuova espansione, invece con queste modifiche viene svuotato di contenuti, non si creano norme oggettive e vincoli che poi bisognerà rispettare. Si preferisce la vecchia prassi della discrezionalità e della trattativa, in cui gli operatori forti, quelli che hanno potere economico e soprattutto elettorale la fanno da leoni, scaricando sulla collettività tutti i disagi della deregulation.
La logica della nuova Amministrazione Comunale è, ora annulliamo il PAT, poi rimandiamo tutto alla discrezionalità del Piano degli Interventi, o Piano del Sindaco.

Verona, 27 novembre 2007

AMICI DELLA BICICLETTA VERONA – ITALIA NOSTRA VERONA – LEGAMBIENTE VERONA – WWF VERONA

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