Articolo su L’Arena del 27/7/2008
Spunta la pista ciclabile

domenica 27 luglio 2008, di lupoinbici

Articolo su L’Arena del 27 luglio 2008

CALDIERO. L’amministrazione ha deciso di comprare l’area dismessa dalle Ferrovie
Al posto dei binari spunta la pista ciclabile

Il tratto corre tra capoluogo e Caldierino, si acquistano anche un parcheggio e un vecchio fabbricato
Abbiamo messo a bilancio 200mila euro L’operazione è vantaggiosa GIOVANNI MOLINAROLI (SINDACO DI CALDIERO)

di Zeno Martini
L’amministrazione comunale ha deciso di comprare il terzo binario della ferrovia che corre tra il capoluogo e la frazione di Caldierino, nonché il parcheggio con l’annesso fabbricato che si trova tra la stazione ferroviaria e l’istituto superiore Stefani.
Per questa operazione, ritenuta dal sindaco Giovanni Molinaroli «molto vantaggiosa», sono stati messi in bilancio 200 mila euro, presi dall’avanzo di amministrazione del 2007.
«C’è la possibilità di comprare dalle Ferrovie dello Stato questo tratto di binario morto», ha spiegato al Consiglio comunale il sindaco Giovanni Molinaroli, «lungo il quale intendiamo realizzare la pista ciclopedonale che da viale della Stazione (dove la pista ciclabile sta per essere ultimata) arriverà fino alla zona industriale di Caldierino (dove peraltro va ricordato che già esiste un tratto di pista ciclabile), collegando a questa nuova infrastruttura anche il quartiere Sant’Antonio, che così avrà un nuovo sbocco viabilistico».
«Oltre tutto realizzare questo percorso costerà la metà di quanto invece è stato preventivato per quello previsto per collegare il capoluogo a Caldierino lungo via Spezieria», ha sottolineato il sindaco. Per fare quel percorso ciclopedonale era stato infatti stimato un onere di spesa di 1,2 milioni di euro, di cui i primi 200 mila per il tratto iniziale erano già stati messi nel programma triennale delle opere pubbliche, «che a questo punto toglieremo», ha concluso Molinaroli.
«Sono d’accordo con questa operazione perché le piste ciclopedonali devono costare poco, altrimenti una pista ciclabile da 1,2 milioni non andrebbe mai fatta», ha rimarcato il capogruppo de Lo Sperone, Giancarlo De Robertis Lombardi, «ma a questo punto va rivisto tutto il piano delle piste ciclabili». Non meno utile tornerà l’acquisto dello spazio abbandonato tra la stazione ferroviaria e l’istituto di agraria, già usato come parcheggio e che diverrà finalmente un vero parcheggio pubblico, in una zona dove c’è n’è assoluta necessità.
Restando in zona, il sindaco Molinaroli ha fatto sapere anche che i residenti di viale della Stazione gli hanno portato una petizione per ridurre il rumore provocato dal passaggio dei treni.
«Vedremo come si potrà intervenire, magari mettendo dei pannelli fonoassorbenti lungo la nuova pista ciclopedonale», ha sottolineato concludendo il primo cittadino.
Per coprire i 200 mila euro che serviranno all’acquisto del parcheggio e del terzo binario dalle Ferrovie dello Stato sono stati destinati i 270 mila euro dell’avanzo del 2007 vincolato alle spese in conto capitale (per pagare le opere pubbliche) e parte dei 485 mila euro di avanzo dell’anno scorso non vincolato.
Altri interventi finanziati con i soldi dell’avanzo saranno: il rifacimento dei sottoservizi e la riasfaltatura delle vie Vicenza (80 mila euro), Libertà (70 mila euro), San Marco (70 mila euro), il rifacimento dei marciapiedi in via Monte Rocca (20 mila euro) e la sistemazione dell’incrocio in corso De Gasperi (30 mila euro).
Ventimila euro saranno poi impiegati per completare la baita sul Monte Rocca, altri 20 mila euro per rifare gli impianti della scuola materna don Provoli e 80 mila euro per nuovi allacciamenti all’acquedotto. De Robertis ha contestato la realizzazione della baita sul Monte Rocca, «che nel progetto del 2005 costava 50 mila euro, poi l’anno scorso ne sono stati aggiunti altri 40 mila e adesso altri 20 mila». «In questa maniera finirà per costare più di 100 mila euro, però ha sempre figurato restare sotto», ha contestato De Robertis, «in questo modo non è mai stata inserita nel programma dei lavori pubblici e non l’abbiamo mai potuta discutere in consiglio comunale».