Bike To Work

Al lavoro in bici? Troppo lontano!

Quand'è che la destinazione è veramente troppo distante?

Tutti i giorni, quando arrivo al lavoro in sella alla mia fidata bicicletta, mi sento ripetere le stesse frasi:

“Bravo! Devo iniziare anch’io a venire in bici…”
“Ma come fai? E quando piove?”
“Non ce la farei mai! Casa mia è troppo lontana…”

Uno dei fattori che blocca i neofiti dallo spostarsi in bici è proprio la distanza del luogo di lavoro dalla propria abitazione. Ma credi davvero di lavorare troppo lontano da casa?

Scopriamolo assieme con questa mini-guida!

Quanto sei lontano da casa?

Per iniziare col bike to work, devi anzitutto considerare due cose: la distanza casa-lavoro e se questa sia percorribile in bici (non vorrai mica pedalare in autostrada, vero?). Per valutare al meglio il tragitto è bene affidarsi ad opencyclemap.org oppure ad altri servizi dedicati al ciclismo, come Naviki o Koomot.

Prosegui poi rispondendo nella maniera più sincera possibile alle prossime domande. 

Quanto tempo hai da dedicare?

Massimo quindici minuti? Mezz’ora? Un’ora di viaggio è troppo? Solo facendo dei test ride avrai una buona approssimazione del tempo necessario al tuo trasferimento. Tuttavia, per le distanze entro i cinque chilometri, è dimostrato che la bicicletta è vincente e sono abbastanza sicuro che in generale la maggior parte di noi arriverà prima in bici che in macchina. Provare per credere! 

Ti va bene sudare?

Se non ti va di cambiarti oppure non hai la possibiltà di fare una doccia all’arrivo in ufficio, questo parametro limita tantissimo il chilometraggio. Considera che più lontano si va, più è difficile gestire la traspirazione. Se invece abiti relativamente vicino e non hai fretta, prenditela pure con calma, così il problema non si porrà nemmeno. 

Com’è il tuo tragitto?

Ci sono piste ciclabili nel percorso che intendi fare? Altrimenti, quanto sono trafficate (di macchine) le strade? Ci sono cavalcavia da fare o colline da superare? Il vento (contrario) è presente? Sono domande da porsi, perché anche un tragitto di pochi chilometri, ma con molto traffico, può essere difficile da affrontare. 

E la forma fisica?

Sapere qual è il proprio fitness level è importante nella vita di tutti i giorni, ma lo è anche per sapere se 20 km al giorno sono “allenanti” oppure no. Chi parte da zero dovrebbe comunque provare ad andare in bicicletta almeno una volta. Scoprirà che la bici è più veloce di quel che si vede dal finestrino dell’auto e che richiede veramente poco sforzo. Molti non provano nemmeno per via di false convinzioni. Diverso è il discorso per chi deve fare una decina di chilometri, tra andata e ritorno. In questo caso, anche se si pensa di non essere in forma, bisogna tenere presente che ogni giorno che passa, pedalando si diventa sempre più efficienti (ovvero si andrà più veloci e si faticherà di meno).

RICORDA: la prima volta è sempre la più difficile!

Quale tipo di bici conviene usare?

  • Le bici a pedalata assistita riescono a facilitare molto il pendolarismo ciclistico. Vanno lontane, veloci e la fatica è poca.
  • Le bici da corsa sono le muscolari in assoluto più efficienti, ma non necessariamente le più comode e veloci. Le gambe contano tanto per usarle in ottica quotidiana. Pesa il fatto che su queste bici spesso non si riescono a montare i portapacchi o parafanghi, ma degli espedienti si trovano sempre (zaini, tracolle, bikepacking…).
  • Le mountain bike vengono spesso usate dai ragazzini perché sono modaiole robuste, ma per un uso urbano le ritengo sprecate e poco scorrevoli per via delle ruote grosse e tassellate.
  • Le bici da città solitamente sono pesanti, robuste e affidabili. Da preferire se si fanno una decina di chilometri, poi diventano scomode per le tratte più lunghe.
  • Le pieghevoli, come quella usata dal sottoscritto, hanno ruote piccole e solitamente non sono così veloci come le altre, ma una volta arrivati in ufficio si rimpiccioliscono e vengono dimenticate in un angolino. Ottime se poi dovete anche prendere il treno, perché non c’è bisogno di alcun biglietto supplementare.
  • Altri tipi di biciclette, come le fat bike o le cruiser bike, risultano più dure ma nulla ci vieta di usarle.

In ogni caso, qualunque bici va bene pur di iniziare!
Anche quella che hai lasciato in garage ad arrugginire.
 

Qui sotto trovi una tabella per determinare la distanza e la difficoltà in km. Ovviamente i parametri sono soggettivi e servono solo per farsi un’idea. 

Distanza (Km)  Difficoltà 
0-5  Facile, per tutti (ma proprio tutti, senza controindicazioni)
5-10  Media, ancora per tutti (ma con un po’ di volontà, specie i primi giorni)
1020
Difficile (un po’ di allenamento iniziale non guasta, e renderà tutto più facile)
20-30  Sudaticcio (ehh, qui occorre davvero una buona dose di motivazione)
30-40  Esperto (per molti, ma non per tutti, anche se oggi, con le e-bike…)
40-50  Ciclo-dipendente (davvero in pochi affrontano queste distanze… bravissimi!)
50+   Pendolare olimpico (se appartieni a questo gruppo, scrivici, che ti intervistiamo )

Ultimo consiglio: per cominciare aspetta una giornata di sole, quando non fa troppo caldo. L’autunno e la primavera sono le stagioni migliori per dare il via a questo buon (anzi, ottimo) proposito di cambiamento nelle tue abitudini di pendolarismo. Non a caso FIAB promuove il Bike to Work proprio a settembre!

Invece, per affrontare la pioggia o le condizioni climatiche avverse della brutta stagione sarà meglio acquisire prima un minimo di esperienza (ed attrezzarsi adeguatamente, dato che «non è mai questione di buono o cattivo tempo, ma solo di buono o cattivo equipaggiamento»).

FIAB Verona è anche pronta ad accompagnarti su qesta nuova strada, offrendoti al bisogno i necessari suggerimenti e, se lo desideri, provando a cercare un tutor che condivida con te le emozioni della prima volta, accompagnandoti, indicandoti il percorso migliore e sostenendoti nella tua scelta virtuosa.
Scrivici per ulteriori informazioni.

Spero di aver dato risposta a tutti i tuoi dubbi.
Ora non ti resta che scegliere una bella giornata e avviare la tua esperienza!

Good bike, al lavoro in bici!

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Guido Crivellari

Guido è un giovane ciclista con la passione per il cicloturismo, che trascorre volentieri il suo tempo libero in sella alla bicicletta per vivere esperienze alla scoperta di nuovi territori. L'incontro con FIAB lo ha convinto ancor di più che la bici può rappresentare una soluzione concreta e possibile a tanti dei problemi che assillano le nostre città e ha deciso di impegnarsi nella diffusione del "ciclopensiero". Per FIAB Verona è redattore e social media manager, nonché animatore e moderatore del gruppo Facebook "Amici della Bicicletta di Verona".
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