Il punto del Presidente

Buon 2024 da FIAB Verona

Cari amici, care amiche,
come da tradizione desidero farvi giungere la voce dell’associazione al sorgere del nuovo anno.

Guardando all’evoluzione della mobilità ciclistica attorno a noi, cosa possiamo dire del 2023 che ci siamo lasciati alle spalle e quali sono le aspettative per il 2024 appena nato? Le risposte sono diverse a seconda del livello di cui si parla.

A Verona l’amministrazione Tommasi, riavviati in aprile i lavori della Filovia col grande cantiere in circonvallazione esterna e vari altri riaperti in parallelo o da aprire nei prossimi mesi, ha messo a fuoco i progetti per sfruttare le ingenti opportunità di finanziamento date soprattutto dal PNRR e dalle compensazioni per la costruzione della TAV. In particolare, per quanto riguarda la ciclabilità, è di pochi giorni fa l’annuncio ufficiale da parte dell’assessore a Mobilità e Ambiente Tommaso Ferrari – annuncio già anticipato nel convegno di fine settembre in Biblioteca Civica – di un imponente piano di interventi infrastrutturali per il prossimo triennio, circa 8 milioni di euro per costruire entro il 2026 più di 25 km di piste ciclabili in sede propria, destinati a cambiare in modo sostanziale la praticità e la sicurezza di muoversi in bici nel territorio comunale. Ci sarà modo di spiegare meglio ai veronesi i dettagli dei singoli interventi, che svilupperanno in modo considerevole la rete ciclabile cittadina e saranno in vari casi di notevole impatto; certamente però – anche perché spesso direttamente coinvolti nelle scelte – noi di FIAB Verona riponiamo forti aspettative in questa svolta, che ci auguriamo farà fare alla città un importante salto per recuperare l’andamento lento (a tratti arretramento) degli ultimi 15 anni sul tema.

In provincia nel 2023 molte amministrazioni comunali si sono date da fare per migliorare la mobilità ciclistica nel loro territorio, e per quanto possibile abbiamo cercato di accompagnarne il lavoro incontrandole e incoraggiandole anche magari con qualche suggerimento. Il problema però resta l’ormai ultradecennale assenza dal tema – sia a livello politico che tecnico – del nostro ente Provincia, il che si traduce in mancata pianificazione sovracomunale (i comuni, lasciati a loro stessi, hanno lavorato spesso per conto proprio senza collaborare coi confinanti per i collegamenti di interscambio) oltre che naturalmente in zero finanziamenti dedicati. La cosa ormai si fa notare parecchio, specie se paragonata con ciò che accade nelle province confinanti che invece dedicano risorse umane e investimenti di rilievo allo sviluppo della rete ciclabile provinciale: ad esempio nel 2023 la Provincia di Vicenza (che alla mobilità ciclistica riserva un assessorato e un ufficio) ha assegnato ai suoi comuni più di 2 milioni di euro – oltre alle decine di milioni negli anni precedenti – per progettare e costruire piste ciclabili, e noi veronesi ce ne accorgiamo con un certo imbarazzo per le varie piste vicentine di alta qualità (a Gambellara lungo il Chiampo, a Lonigo lungo il Guà, …) che terminano nel nulla al confine provinciale. Nei prossimi mesi si rinnoverà il consiglio della Provincia, vedremo se il presidente Flavio Massimo Pasini – sindaco di Nogara, eletto nei mesi scorsi alla presidenza con spirito bipartisan dai comuni veronesi – sarà in grado di dare seguito ai nostri ripetuti appelli di rimettere l’ente in… sella.

Per la Regione ricordiamo la presentazione, avvenuta lo scorso aprile, del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica: su esso come coordinamento FIAB regionale abbiamo espresso forti perplessità per un’impostazione piuttosto autoreferenziale che non tiene conto ne’ delle priorità indicate a livello nazionale dal piano Bicitalia ne’ della rete di ciclovie venete che sono da tempo de facto le più battute e gradite anche dal cicloturismo internazionale. Alle nostre – e anche altrui – perplessità la Regione non ha ancora risposto sospendendo nei fatti l’approvazione del Piano, mentre per il resto a livello operativo essa è sempre impegnata “pancia a terra” con la società in house Veneto Strade sia a progettare e realizzare vari lotti funzionali delle 5 (sulle 10 totali) ciclovie nazionali che corrono in territorio veneto, ovvero Garda, Sole, Adriatica, VenTo, Venezia-Trieste – uno di questi lotti, già realizzato, è la nuova bella pista a fianco della SR 249 Gardesana tra Peschiera e Lazise prima e dopo Gardaland – sia a completare il recupero del sedime della ex ferrovia Treviso- Ostiglia in territorio vicentino e veronese. Per quest’ultima si conta di arrivare entro i primi mesi del 2024 a Cologna Veneta (stiamo programmando di tenere in giugno un evento FIAB regionale sul sedime recuperato da Piazzola sul Brenta a Cologna) e, sperabilmente, entro fine anno al confine regionale lombardo di Ostiglia: confidando sul parallelo impegno dal lato mantovano, sarà dunque presto realtà la più lunga ciclabile italiana su ex ferrovia che permetterà di pedalare in continuità per 120 km da Treviso al Po.

È invece a livello nazionale che la partita si sta facendo più delicata dopo il cambio politico di un anno fa. Come spiegato in varie occasioni, a fronte dei tragici numeri di morti sulle strade (nel 2023 più di un pedone al giorno e più di un ciclista ogni due giorni) l’attuale governo sta portando avanti una proposta di modifica del Codice della Strada che non interviene su quella che i dati concreti indicano come principale causa degli incidenti, ovvero l’eccesso di velocità, cercando anzi al contrario di limitare l’applicabilità delle ZTL, delle novità del Codice per la mobilità sostenibile introdotte nel 2020 (corsie ciclabili, case avanzate, doppio senso ciclabile…) e l’uso dei sistemi di rilevazione della velocità. Di fronte a queste proposte che vanno in una direzione sbagliata, a dare speranza è il sorgere di una crescente “resistenza ciclabile”, nella quale ad alzare la voce chiedendo un ripensamento di queste scelte sono non solo le “solite associazioni di settore” (FIAB, Legambiente, …) ma anche ad esempio l’ANCMA (associazione dei costruttori di mezzi a due ruote con o senza motore), il Touring Club Italiano e una rete di amministrazioni regionali e comunali di vario colore. È anche nato di recente un intergruppo parlamentare “Mobilità ciclabile – Italia in Bici” che al momento conta circa una trentina tra deputati e senatori: si tratta di un importante successo di FIAB nazionale che ha lavorato in silenzio e con efficacia a questo risultato, col quale l’azione potrà ora essere non solo difensiva dalle proposte di un governo non certo bike-friendly ma anche propositiva.

Come visto, il quadro presenta spunti interessanti a ogni livello, con varie situazioni in divenire che ci auguriamo volgano per lo più al meglio: vedremo tra un anno come sarà andata. Nel frattempo, anche in questo 2024 come FIAB Verona metteremo in campo un denso calendario di eventi che appariranno sul programma cartaceo disponibile a breve o – meglio ancora – sul nostro sito web con gli ultimi aggiornamenti: tra essi tre bellissime ciclovacanze che vi invitiamo a scoprire e confidiamo ricevano lo stesso ottimo gradimento di quelle del 2023, con le iscrizioni completate in tempo breve. Permettetemi di terminare col consueto ma sempre sentito appello a contribuire personalmente e concretamente alle attività dell’associazione, nei limiti e nella disponibilità di ciascuno: perché, alla resa dei conti, si riceve sempre più di quello che si dà.

Anche a nome dell’associazione giungano a voi e ai vostri cari i migliori auguri di Buon 2024.

Un cordiale saluto
Corrado


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Le nostre proposte di attività continuano anche per il prossimo anno copiose e variegate. Oltre al programma per il tempo libero, con la ricca offerta di uscite, incontri e vacanze, non si è mai fermata (e non ha intenzione di farlo) la nostra azione quotidiana di sensibilizzazione nei confronti di cittadini e amministratori, per suggerire e stimolare provvedimenti a supporto della conversione a un sistema di mobilità nuova (dolce, attiva, multimodale, integrata…) per un nuovo modello del vivere nel contesto urbano (e oltre).

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