Comunicati Stampa

Ciclista illuminato 2020: aumenta il divario tra “illuminati” e “spenti”

Dopo un periodo di lenta ma costante riduzione tra il 2011 e il 2018, i ciclisti che circolano per le strade della città completamente spenti, cioè privi di qualsivoglia dispositivo di illuminazione, sono tornati purtroppo a crescere negli ultimi due anni. Lanciamo quindi una proposta ai rivenditori ma anche ai legislatori: visto che la quasi totalità delle MTB vengono impiegate anche e soprattutto su strada, perché non proporre agli acquirenti un pacchetto di “dotazioni” che li metta in condizioni di circolare in regola con il Codice della Strada?

Martedì 10 Novembre si è tenuta la decima edizione di Ciclista Illuminato, la tradizionale iniziativa di Fiab Verona che verifica e sensibilizza i ciclisti urbani sull’uso delle luci. In un’ora e mezza, dalle 17.20 (30 minuti esatti dopo il tramonto) e le 18.50, ai quattro varchi di accesso della città storica (Ponte Nuovo, Ponte della Vittoria, Corso Castelvecchio e Viale Piave), abbiamo distribuito gratuitamente circa 150 coppie di luci e giubbini rifrangenti.

I passaggi di ciclisti rilevati si attestano in linea con gli anni precedenti: 1.019 passaggi, il 14% in meno rispetto al 2019 ma la riduzione è più che giustificata dallo smart working, dalla chiusura anticipata degli esercizi pubblici e dalla chiusura totale di molte altre attività quali palestre, corsi pomeridiani ecc. A proposito, la città era irriconoscibile, ridotto di molto anche il traffico motorizzato.

Dicevamo dei ciclisti completamente spenti: sono passati dal 58% del 2011 al 33% del 2018, con una riduzione lenta ma costante, poi hanno ripreso a crescere: erano il 39,7% nella rilevazione 2019 e sono il 38,1% in quest’ultima rilevazione 2020 con punte del 44% in viale Piave. Restano invece sostanzialmente stabili da qualche anno attorno al 33% coloro che usano entrambe le luci (ma non sono ancora in regola col codice della strada che prescrive anche i catarifrangenti ai raggi peraltro difficili da conteggiare). Mentre i ciclisti in regola con il codice della strada restano una esigua minoranza: il 10% circa, ma in crescita. Riassumendo: 57% messi male e 43% sostanzialmente visibili.

Migliorare è facilissimo, bastano pochi euro per una coppia di luci a led, perché non si fa? La nostra idea è che la ragione oltre ad essere economica (scarsa disponibilità di denaro) e culturale rispetto alle regole (non conoscenza, ribellismo, trasandatezza) sia anche tecnica: l’avvento delle ebike, la maggior circolazione delle bici del bikesharing e forse anche delle pieghevoli di nuova generazione sono fattori a favore dell’uso delle luci. Purtroppo l’elevato numero di mountain bike in circolazione, molto usate dagli immigrati ma non solo da loro, è un fattore decisamente negativo. Queste bici non hanno dotazione di luci all’origine, non hanno parafanghi né portapacchi e ben pochi utilizzatori si preoccupano di attrezzarle con quel minimo che sono le luci a led che noi regaliamo.

Ufficio Stampa FIAB Verona onlus

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