El canton del Bepo

Due ruote invernali

Da quando il mio cardiologo mi ha impedito di usare la bicicletta nel periodo invernale, nonostante cerchi di supplire facendo delle discrete passeggiate, mi prende la nostalgia del bel tempo passato, quando andavo al lavoro con qualsiasi clima.

Adesso mi limito a invidiare i ciclisti che vedo passare davanti a casa mia o che incrocio in ciclopedonale mentre cammino. Seguo con ammirazione anche gli amici che, come il veronese Carlo Valentino o il romagnolo Mirko Ganz, postano spavaldamente i loro viaggi quotidiani verso il lavoro, con il sole e con la pioggia, con la nebbia e con la neve. A me non resta che mettere un bel like.

Eppure ne ho combinate di belle anch’io a suo tempo, andando al lavoro, ogni giorno di ogni stagione, lottando contro il traffico (senza ciclabili) e contro il meteo.

E stavo male quando proprio non potevo usare la bicicletta, come un drogato in astinenza.

Ma devo confidarvi che sono stato più fortunato che bravo. Se è vero che l’uso quotidiano della bici mi ha permesso di superare brillantemente due infarti, è altrettanto vero che solo una smisurata fortuna mi ha impedito di finire sotto le ruote o sul cofano di qualche auto o autobus o camion.

L’oscurità invernale, aumentata dalla nebbia e il vestiario rigorosamente scuro, mi rendevano pressoché invisibile ai mezzi a motore che mi superavano facendomi il pelo. Solo le luci, sempre in ordine, mi assicuravano una minima visibilità.

Voi non fate come me: vestitevi in maniera adeguata alla stagione, ma rendetevi visibili più che potete, con una fanaleria potente e sempre efficiente e con il giubbino retroriflettente.

E ricordate sempre che, per chi vuole andare in bicicletta, non esiste il cattivo tempo ma solo un cattivo equipaggiamento.

Buon 2022, in bicicletta!

(da Ruotalibera 173 – gennaio-marzo 2022)

Immagine in evidenza di Monika Rosenbaum da Pixabay

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Bepo Merlin

Giuseppe Merlin, per tutti Bepo, ciclista urbano e appassionato cicloturista, va in bici da sempre, ma più convintamente da quando, a seguito del primo infarto, il medico gli ha detto di essere in debito della vita nei confronti della sua due ruote. Da allora si spende senza risparmio per la promozione della ciclabilità, in veste di socio-attivo e animatore di uscite e serate culturali. È stato anche Direttore di FIAB nazionale (succedendo all'indimenticato Gigi Riccardi e prima dell'attuale Francesco Baroncini), lasciando di sè un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo, durante una delle sue molte "visite pastorali" in giro per le varie associazioni d'Italia. Tuttora collabora con FIAB Verona in mille forme e con mille strumenti, tra i quali spicca la penna, la sua "arma segreta", che Bepo maneggia con destrezza e rara efficacia. Chiunque legga i suoi scritti, infatti, non può non apprezzarne l'onestà intellettuale e la lucidità di analisi. Da tempo immemorabile tiene la sua personale rubrica "El cantòn del Bepo" nell'ultima pagina della rivista Ruotalibera, di cui è stato per anni capo redattore, riorganizzandola nella veste e nei contenuti così come la vediamo oggi. È stato anche tra i promotori e forti sostenitori della rivista nazionale BC, importante mezzo di comunicazione per le associazioni FIAB italiane e indispensabile organo di diffusione del miglior "ciclopensiero".
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