Cicloturismo

La valle del Mincio e l’Alto Mantovano

Esperienza multisensoriale, viaggio nella storia, tra eccellenze monumentali, paesaggistiche, naturalistiche ed enogastronomiche della tradizione nel Parco Regionale del Mincio, tra la periferia di Mantova e le Colline Moreniche del basso Garda; il profondo legame terra-acqua, atavico ed inscindibile.

Il laghetto di Castellaro Lagusello

A pochi passi da casa nostra, un territorio a limitata presenza antropica che ho avuto modo di visitare ed apprezzare soprattutto nel corso delle mie diverse escursioni in bicicletta lungo la dorsale della bella ciclovia Mantova- Peschiera e, recentemente, partecipando ad un press tour promosso dal Parco del Mincio e dai Comuni di Goito, Marmirolo, Porto Mantovano, Roverbella e Volta Mantovana, nell’ambito del progetto “Naturalmente stabili, per natura dinamici”, cofinanziato da Regione Lombardia e finalizzato a promuovere il territorio dei prati stabili, a valorizzare piccole, pregievoli realtà locali e a proporre un turismo (anche di prossimità) lento, consapevole, responsabile e sostenibile. I prati stabili, importante contesto paesaggistico ed ambientale, sono terreni della valle del Mincio sottoposti a vincolo, deputati esclusivamente alla produzione di fieno di qualità per le vacche da latte con cui viene prodotto il Grana Padano DOP, questo è un distretto molto importante.

Iniziamo il nostro viaggio da Porto Mantovano, poco fuori la città in direzione nord-est, per ammirare tre magnifiche ville storiche che valgono certamente una sosta. “La Favorita”, una sorta di reggia, edificata tra il 1615 ed il 1624 per volere del duca Ferdinando Gonzaga, destinata ad ospitare la corte, spicca per l’aspetto monumentale e la grande loggia; ha conosciuto, purtroppo, un lungo periodo di abbandono, circa due terzi della originaria struttura sono stati devastati e demoliti. Fu teatro di battaglia durante la campagna d’Italia del 1796- 1797 e l’assedio di Mantova ad opera dei francesi di Napoleone Bonaparte.

Giardini di Palazzo Gonzaga a Volta Mantovana

Villa Di Bagno (1841) spicca soprattutto per lo splendido parco, concepito secondo il gusto romantico dell’epoca: il laghetto, la torretta medievale, il tempietto, la grotta, la collinetta e la rigogliosa vegetazione esotica.

Villa Schiarino Lena, di fine ‘500, dimora signorile di campagna, fu del marchese Luigi Gonzaga. I tre siti sono attualmente utilizzati per cerimonie, ricevimenti, meetings.

Poco più a ovest, in comune di Marmirolo, si trova la bellissima riserva naturale Bosco Fontana, 233 ettari di foresta planiziale, uno degli ultimi “santuari naturali” della Pianura Padana e rifugio per numerose specie animali, sottoposta a vincoli di tutela già con i Gonzaga. Al centro di una radura nel cuore del parco si erge un piccolo maniero (il “capanno di caccia”) e sgorga la risorgiva che da il nome all’area. Da qui si raggiunge agevolmente la pista ciclabile per Peschiera e le successive mete del nostro bel viaggio.

Con una piccola deviazione all’altezza di Goito, raggiungiamo il Parco delle Bertone, piccola area boschiva connubio tra la foresta padana originaria e un bosco giardino ottocentesco con piante secolari provenienti da tutto il mondo. Conobbe un periodo di splendore con la famiglia D’Arco che ne fece la propria residenza estiva facendo costruire la villa, le scuderie e la foresteria. Il Parco del Mincio, che si occupa oggi della gestione e tutela dell’area, ne ha curato il ripristino dopo un lungo periodo di abbandono e l’ha resa fruibile al pubblico; valorizzandone la funzione didattica oltre che ricreativa, ha costituito il Centro Visite. Dal 1994 il Bosco Bertone ospita il Centro di Reintroduzione della Cicogna Bianca, con l’intento di costituire un nucleo stabile di cicogne nidificanti.

Ripresa la ciclabile, raggiungiamo Pozzolo, piccolo ed ameno borgo, noto punto di riferimento nella zona, rinomato per la preparazione del luccio in salsa de.co. Ci troviamo ora al limite sud-orientale del territorio delle colline moreniche del Garda; un paesaggio incantevole, teatro di aspri conflitti durante la seconda guerra d’indipendenza. Percorso poco più di un chilometro in direzione Peschiera si giunge all’altezza della località “Molini della Volta”, al di là del ponte sul Mincio che attraversiamo, raggiungendo un bel bicigrill. Risalendo la collina e oltrepassando il canale Virgilio, imbocchiamo la bellissima ciclabile verso Volta Mantovana, dove visitiamo il magnifico palazzo Gonzaga-Guerrieri (XV secolo, oggi sede del comune) e i suoi bellissimi giardini all’italiana. Su strade secondarie a basso traffico automobilistico, raggiungiamo Cavriana, per uno sguardo a Villa Mirra, al suo parco, alle antiche mura e alla torre. Un’ala della villa ospita il “Museo archeologico dell’alto mantovano”.

A Solferino e a San Martino, poco distanti da Cavriana, si ricorda la battaglia del 1859 tra piemontesi e francesi da una parte ed austriaci, sconfitti, dall’altra; la durezza degli scontri, l’altissimo numero di morti e feriti ispirò a Henry Dunant l’istituzione di quella che diverrà la Croce Rossa Internazionale. Sulla collina che domina l’abitato di Solferino troviamo il museo, il memoriale della Croce Rossa, la cappella ossario e, nel cuore del bellissimo parco, la rocca, dalla cui sommità si può godere di uno straordinario panorama sulla pianura, gli Appennini e il lago di Garda. Per la salvaguardia dei monumenti e dei numerosi cimeli e per ricordare i caduti e gli ideali del Risorgimento, nel 1870 fu costituita la Società di Solferino e San Martino. Dal 2018, il comune di Solferino si fregia del riconoscimento di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano “Bandiera Arancione”. Molto interessanti anche la cappella ossario, il museo e la torre di San Martino, in comune di Desenzano.

Il Mincio a Borghetto

Poco a est in questa zona, verso Monzambano, possiamo visitare, magari in occasione della mostra dei fiori in aprile, il suggestivo borgo di Castellaro Lagusello, “bandiera arancione” del TCI, “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO e sito archeologico. Il suo nome deriva dall’antico castello (1100-1200) e dal piccolo lago a forma di cuore; l’area è oggi riserva naturale. Fa parte dell’associazione “I borghi più belli d’Italia” ed è inserito in tutti gli itinerari turistici. A pochissima distanza, sul margine orientale del territorio delle colline moreniche, in provincia di Verona, altrettanto suggestivo ed affascinante, troviamo Borghetto di Valeggio sul Mincio, romanticamente adagiato sulle sponde del fiume; qui ritroviamo la ciclabile Peschiera-Mantova. Da Valeggio, grazie alla bella ciclopista “delle risorgive”, di recente realizzazione, possiamo raggiungere, piacevolmente e in assoluta sicurezza, la ciclabile destra Adige e Verona o viceversa.

Per informazioni ed approfondimenti:

(da Ruotalibera 169 – gennaio – marzo 2021)

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