Mobilità Urbana

L’ultimo giro di boa

Quali opere partiranno prima delle comunali di primavera? Intervista all’assessore alla mobilità Luca Zanotto

Giunti all’ultimo giro di boa prima delle elezioni amministrative della prossima primavera, proviamo a tracciare con l’assessore alla Mobilità del Comune di Verona Luca Zanotto un sintetico bilancio “operativo” delle opere dedicate alla mobilità ciclistica che potranno vedere alla luce prima della fine del mandato, tenendo conto delle emergenze che la città vive sotto l’aspetto dell’inquinamento atmosferico e della recrudescenza del traffico automobilistico che è tornato ai livelli pre-pandemia e tende a lasciare pochi spazi alla mobilità sostenibile.

Luca Zanotto

– Assessore, la ciclabile Saval-San Zeno sta finalmente vedendo la luce. Si ha una data di fine lavori?

Sì, per fine ottobre contiamo di dichiarare chiusi i lavori della pista e tagliare il nastro della sua inaugurazione, meteo permettendo. La parte del Saval, quasi completata ad eccezione della parte di via Emo ancora in attesa di una miglioria, servirà da collegamento con la circonvallazione. Qui abbiamo un nodo delicato che congiunge l’area di Ponte Catena con quella di Corso Milano e con il centro città che sarà regolato da una semaforizzazione non semplicissima da realizzare. Comunque i lavori della pista sono già sbarcati in fregio ai campi sportivi ed entreranno presto nella parte di San Zeno.

– Quale soluzione si sta adottando per via Emo, dove, lo ricordiamo, c’era una questione di tutela degli alberi? Sarà necessaria una variante in corso d’opera?

In via Emo ci sarà soltanto una miglioria, con la pista ciclabile divisa su due binari a creare due flussi separati, uno pedonale in fregio agli istituti scolastici e un altro, solo ciclabile, nella parte più vicina alla carreggiata. In mezzo le alberature resteranno intatte.

– Nella scorsa intervista avevamo parlato del bike sharing. Il raddoppio con 19 nuove ciclostazioni, in aggiunta alle 20 esistenti, è stato concluso? E che risposta ha trovato nei quartieri più periferici che sono stati finalmente serviti?

Il raddoppio è stato concluso e sono arrivate anche tutte le bici elettriche previste. Abbiamo avuto circa 7-8 mesi di ritardo nella consegna dei mezzi perché le loro batterie erano prodotte a Wuhan, la città cinese epicentro della pandemia mondiale da Covid 19. Detto questo, parlare della risposta dei quartieri è ancora un po’ prematuro perché qualsiasi dato che riguardi il 2020 è inevitabilmente falsato dalle vicissitudini della pandemia stessa. Non abbiamo ancora numeri comparabili. Soltanto alla fine di quest’anno, con in mano la ripresa scolastica e l’ultimo trimestre del 2021, potremo disporre della base numerica necessaria per fare dei ragionamenti.

– Parliamo un po’ del tratto cittadino della Ciclabile dell’Adige-Sole, da Boscomantico alla Stazione ferroviaria di Porta Nuova. La strategia era suddividere il “progettone” in due lotti funzionali in modo da partire subito con la realizzazione del tratto più facile da via San Marco alla Stazione di Porta Nuova. Che cosa è accaduto?

È accaduto che non siamo riusciti a portare a casa questa accelerazione. La Regione non ha accettato la nostra proposta di suddivisione in lotti pertanto dovremo bandire l’intero percorso in un’unica gara e poi procedere per stralci. La buona notizia è che la progettazione è stata conclusa, le carte sono già passate in Circoscrizione, e stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli per riuscire a bandire la gara entro la fine dell’anno, con la prospettiva di iniziare i lavori nella primavera dell’anno prossimo. Procederemo dunque per stralci anziché per lotti: prima la parte relativamente più semplice da via San Marco che si svolge sul sedime attuale. Poi la parte più complicata a monte. A monte c’erano dei passaggi critici, ad esempio in corrispondenza di Villa Pullé.

– Non è che dovremo attendere la riqualificazione del compendio prevista in Variante 29?

La partita su questo e altri punti è stata molto complessa, parliamo di micro-espropri, di cessioni di aree, di rapporti e accordi con una molteplicità di soggetti tra cui Hydro Dolomiti Energia che gestisce la centrale del Chievo, Inps, Consorzio di Bonifica, Consorzio Canale Camuzzoni, soggetti privati e, non per ultimo, le Ferrovie. Sinceramente non vedo l’ora di riuscire a partire con tutto il progetto prima della fine del mandato. Ma il nostro obiettivo immediato, ripeto, è riuscire a bandire la gara,. Per quanto riguarda la riqualificazione di Villa Pullé, essa non è in alcun modo di ostacolo perché tutti gli accordi necessari con Invimit, il fondo immobiliare dell’Inps che ha preso in carico il compendio, sono stati definiti. Abbiamo la disponibilità di tutte le aree che ci servono e i conti economici li regoleremo a riqualificazione attuata.

– Collegata al tratto cittadino dell’Adige-Sole c’è anche la cosiddetta “Variante dello Stadio”, richiesta a gran voce dai residenti per dotare il quartiere di un collegamento sicuro con il centro lungo via Sansovino e via Albere. A che punto siamo?

Il progetto per arrivare fino allo Stadio è inserito nella parte “più facile” (che sarà la prima ad essere realizzata) del collegamento Boscomantico-Stazione, quindi quando lo cominceremo faremo anche la “variante”. Preciso che l’attraversamento del canale non avverrà su una passerella dedicata come inizialmente ipotizzato, perché il Consorzio ci ha vietato di toccare l’argine che ha già problemi statici. Inoltre il dislivello sarebbe stato tale da rendere sconsigliabile quella soluzione. Il superamento del canale avverrà invece con allargamento del ponte esistente di via Albere a cui ci riconnetteremo con piccole modifiche alla viabilità.

Consegna firme quartiere Stadio

– Nuove ciclabile di Porta Palio: quali riscontri avete? Viene usata?

La ciclabile è usatissima! E noi siamo contentissimi perché risolve nel migliore dei modi un collegamento di inserimento alla città incanalando un fiume di ciclisti e pedoni. Ci appaga di tutto il lavoro fatto e dei contrasti incontrati. Anche il comitato, che prima era contrario, sta rivedendo la sua valutazione. Il timore dei residenti era che con la pista sarebbe stato impossibile uscire di casa in sicurezza mentre i commercianti avevano paura di perdere o vedere limitato il plateatico. Ora invece è chiaro che un sedime protetto di questa natura svolge una importantissima funzione su Stradone porta Palio. E, per dirla tutta, finalmente si vedono le vetrine dei negozi che prima erano coperte da file di auto in sosta selvaggia.

Ecco un altro intervento richiesto a gran voce dai cittadini: il completamento e la messa in sicurezza del tratto cittadino Valpantena. Che risposte date?

Il completamento, che passa dietro lo svincolo di entrata in tangenziale, per capirci, il Famila all’Esselunga, è già finanziato e andrà a bando entro la fine di quest’anno con la prospettiva di iniziare i lavori entro la fine del 2022. Lo abbiamo detto e lo confermiamo: fine anno. Ce la facciamo. Anche questo.

– Poi però bisognerà capire come portare i ciclisti fino in via Betteloni. Ma cambiamo argomento: Pums, quando vedremo il previsto raddoppio delle biciclette? Il documento deve ancora essere approvato…

Il Pums è stato adottato in giunta comunale e non ancora approvato dal Consiglio perché in attesa di Vas regionale. La sola adozione è stata comunque sufficiente a farci accedere ai contributi ministeriali dedicati alle opere prioritarie con cui andremo a finanziare la progettazione preliminare di tutti percorsi ciclabili previsti dal Biciplan. Come è noto il bicicplan prevede di raddoppiare l’estensione della rete ciclabile che attualmente è di poco meno di 100 chilometri. Questo passaggio è importante perché una volta che hai il progetto nel cassetto puoi accedere a tutti i fondi nazionali ed europei per lo sviluppo della mobilità sostenibile. Sul fronte dell’attuazione del Pums possiamo dunque attenderci una accelerazione nei prossimi anni.

– Che risposte date alla crescente domanda di mobilità ciclistica proveniente dalle scuole superiori? Il traffico automobilistico è tornato ai livelli pre-pandemia e persiste l’emergenza inquinamento…

Ci sono tre temi da affrontare con i mobility manager scolastici, ma non riguardano solo l’amministrazione. Il primo è certamente quello dell’infrastruttura, che è compito mio. Poi c’è il tema del ruolo dei mobility manager scolastici, che non devono essere una appendice della didattica ma una presenza importante, centrale. Se abbiamo avviato una fase di cambiamento, ad esempio con le corsie ciclabili, lo dobbiamo anche a loro, ma tanto resta da fare anche sul lato dell’educazione e della formazione. Terzo punto: abbiamo capito che nella mobilità ciclistica non può più funzionare alla vecchia maniera che prendo la bici e mi arrangio. Occorre però che tutti facciano la propria parte, compresi gli istituti scolastici che devono organizzare al loro interno dei bicipark, contribuendo così a disincentivare anche il fenomeno del furto, magari sacrificando qualche posto auto per i docenti e il personale di segreteria. Questa è la chiave per lo sviluppo della mobilità scolastica.

– Ok, ma prima o poi si dovrà ragionare anche su ulteriori restrizioni all’accesso delle auto entro le mura storiche per lasciare più spazio alla mobilità sostenibile. O no?

Se parliamo delle finestre delle Ztl noi abbiamo fatto due cose, che sono state anche impopolari o comunque mal digerite. Parlo dell’attivazione delle telecamere in uscita che ha creato tante antipatie ma ha sgomberato tantissimo il centro. In questo senso la Ztl oggi è già ristretta e chiusa a sufficienza. Abbiamo inoltre attivato le Apu, le aree pedonali urbane, nelle quali sono vietate anche le bici, ad esempio in Corso Santa Anastasia. Bisogna invece lavorare sullo scarico delle merci non deperibili. Il City Logistic non ha funzionato e noi nel Pums abbiamo previsto gli hub di prossimità, che vanno organizzati, magari in collaborazione con le stesse associazioni di categoria, come micro-hub, che potranno essere sia pubblici che privati, in maniera tale da spingere alla sostenibilità dell’ultimo miglio. Del resto ci sono già dei corrieri che in centro consegnano in risciò. In questo modo si riduce il traffico più inquinante e più ingombrante.

(da Ruotalibera 172 – ottobre-dicembre 2021)

Immagine in evidenza da bikeverona.it

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Michele Marcolongo

Michele Marcolongo è nato il 5 novembre 1975 a Verona, la città dove vive. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Padova con il massimo dei voti, dal 2005 svolge attività giornalistica e di comunicazione collaborando con quotidiani, riviste e come addetto stampa di associazioni ed esponenti politici. Nel campo della comunicazione per la mobilità sostenibile dall’ottobre 2010 collabora con il trimestrale BC (la rivista di FIAB nazionale) mentre è da ben più tempo addetto stampa di FIAB Verona e capo redattore della rivista Ruotalibera.
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