Novità in città nel 2019
Nuove ciclabili, rastrelliere, piano della mobilità sostenibile: qualche soddisfazione questo 2019 dovrebbe portarla anche ai ciclisti veronesi. Per chi fosse stato preso dall’entusiasmo leggendo il titolo di copertina, diciamo subito che no, il 2019 non sarà esattamente “l’anno delle opere” o, almeno, non lo sarà nella misura in cui ce lo siamo figurati nel corso del 2018 ascoltando gli annunci di tre rilevanti collegamenti ciclabili in attesa di cantierizzazione: il completamento dei tratti cittadini mancanti della ciclabile Adige/Sole (da Boscomantico alla pista del Camuzzoni e da questa fino alla Stazione di Porta Nuova); la ciclabile Saval – San Zeno e la ciclabile Porta Palio – Castelvecchio.
Paradossalmente, ma solo in apparenza, l’ultima arrivata in ordine cronologico, la Porta Palio – Castelevecchio, finanziata lo scorso novembre grazie alle risorse rese disponibili dal parziale sblocco del patto di stabilità, sarà l’unica che con certezza vedrà avviati i lavori nel 2019, e il motivo è presto detto: tra le tre è indubbiamente l’opera meno complicata.
Per le altre si dovrà invece attendere la risoluzione di alcune criticità incontrate nella definizione del tracciato: “È difficile ipotizzare (anche se non è da escludere) la partenza dei lavori per la pista ciclabile Stazione Porta Nuova – Biffis/Camuzzoni nel 2019” confermano da Palazzo Barbieri. “Rimangono ancora da sciogliere alcuni nodi del tracciato ma, visto che le opzioni non mancano, si sta valutando la soluzione migliore in termini di sicurezza dei ciclisti, interferenze con gli altri flussi di traffico e realizzabilità, in tempi certi, degli interventi”.
L’amministrazione non pare preoccupata dell’attraversamento dell’imbocco della tangenziale: “Per quanto riguarda l’incrocio con la tangenziale – dicono dal Comune – la questione è in fase di definizione, nel dettaglio. L’attraversamento della T4 avverrà con i flussi di traffico nella stessa direzione, cercando di limitare le possibilità di conflitto con i veicoli in fase di svolta”.
In stadio più avanzato la ciclabile Saval – San Zeno: il progetto definitivo è in fase di approvazione e il Comune è in attesa della definitiva cessione delle aree demaniali esterne alle mura magistrali nonché del nulla osta della Regione Veneto per l’area antistante la ex caserma di Via Tomaso Da Vico. In Comune definiscono “concreta” la possibilità di realizzarla nel corso del 2019, ma di più non si sbilanciano: “Il tracciato è definito anche nelle sue due diramazioni, una che costeggia l’area verde dei bastioni, arrivando a sud a ponte Catena, e l’altra verso ovest all’incrocio di Corso Milano”. Precisano inoltre che “Il progetto di questa pista ciclabile finanziato per circa il 50% dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del Programma Sperimentale di Mobilità Sostenibile per gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro, ha richiesto l’attivazione di un processo di progettazione partecipata che ha coinvolto i cittadini in due assemblee pubbliche organizzate nel quartiere Saval”.
È data invece per sicura la partenza dei lavori della ciclabile di Porta Palio: “Considerando che la Giunta comunale ha approvato e finanziato il progetto definitivo, i lavori inizieranno nel 2019” dicono dal Comune. “Il progetto prevede di realizzare una pista ciclabile bidirezionale su marciapiede esistente, partendo dalla stazione di bike-sharing posta a Porta Palio all’esterno delle mura lato nord, passando davanti alla porta stessa e attraversando la circonvallazione Oriani usufruendo del semaforo presente. Successivamente la pista dovrebbe proseguire sul marciapiede lungo lo stradone Porta Palio tra la circonvallazione Oriani e via Scalzi. Poiché il marciapiede è molto largo le uniche opere necessarie consistono nell’adeguamento delle rampe in corrispondenza degli ingressi carrai, rimuovendo e riutilizzando le pietre esistenti. Nel secondo tratto di stradone Porta Palio, che da via Scalzi arriva a via Roma, si prevede una pista ciclabile sempre bidirezionale a ridosso del marciapiede esistente, spostando verso il centro strada gli attuali stalli di sosta”.
Novità in arrivo anche sul fronte della sosta bici: il Comune ha acquistato una sessantina di rastrelliere del tipo “Modello Verona”, che offrono la possibilità di agganciare comodamente il telaio della bicicletta e non solo la ruota. “Le prime 30 verranno posate per dare risposta, ove possibile, alle richieste giunte da diverse aree del territorio comunale, che sono state raccolte dall’Ufficio Traffico – spiegano ancora del Comune –. Le altre saranno utilizzate per soddisfare nuove richieste, privilegiando il principio di servire luoghi di attrazione pubblica e diffusione sul territorio, coinvolgendo direttamente anche la mobilità dei cittadini nei quartieri”.
Posando per un attimo il calendario, la disponibilità finora mostrata dall’amministrazione nel tenere aggiornati i ciclisti urbani sugli sviluppi della rete cittadina rappresenta un “plus” non trascurabile.
A questo proposito l’assessore alla Mobilità Luca Zanotto illustra le prospettive future: “Con lo studio del nuovo Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) che abbiamo recentemente avviato, mettiamo al centro della città le persone e non più i mezzi privati. Puntiamo a creare una mobilità che da passiva diventi attiva. La nuova ciclabilità è parte di questo processo perché grazie alle nuove infrastrutture, alle ciclostazioni che stiamo allestendo e alle bici anche con pedalata assistita che mettiamo a disposizione, coinvolgiamo direttamente i cittadini e i quartieri nel cambiamento. Per la prima volta, il sistema ciclabile non è più pensato ad uso quasi esclusivo dei turisti, né segue le direttrici periferia – centro, ma è progettato per essere utilizzato dai residenti e per gli spostamenti quotidiani e interquartiere. Grazie a questi interventi, la bici diventa una alternativa valida ed efficace alle auto”.
L’operato dell’amministrazione in carica viene guardato con attenzione anche dall’opposizione in consiglio comunale che tallona con proposte e rilanci: “Lo sblocco di 16 milioni di euro dall’avanzo di amministrazione ha dato al Comune l’opportunità di riprendere le manutenzioni di percorsi e piste ciclabili” appuntano Federico Benini ed Elisa La Paglia del Partito Democratico. Come opposizione costruttiva abbiamo fatto la nostra parte indicando e ottenendo interventi puntuali in quasi tutti i quartieri, dalla manutenzione della ciclabile della Vecchia Ferrovia a Santa Lucia – Golosine al ripristino della sicurezza sulla ciclabile del Camuzzoni. Ora però occorre riprendere la parte della progettazione per il completamento e l’estensione della rete ciclabile cittadina. Gli unici interventi al momento in cantiere – il completamento dei tratti cittadini della Pista Adige-Sole e il collegamento interquartierale Saval-San Zeno – riguardano opere finanziate da Regione o dallo Stato. Ora tocca al Comune farsi carico di almeno un grande intervento risolutivo. Molto resta da fare per collegare Verona Sud dove il traffico automobilistico regna sovrano intasando i quartieri. Pressante è anche la richiesta di un collegamento ciclabile circonvallatorio che consenta di attraversare la città in sicurezza dai quartieri Ovest a quelli Est passando per via Pancaldo, viale Colombo, Circonvallazione Oriani, i bastioni, per giungere fino a Ponte San Francesco. Non pretendiamo che l’amministrazione stanzi da un giorno all’altro milioni di euro ma che progetti una evoluzione più sostenibile del nostro sistema di mobilità”.
di Michele Marcolongo
(pubblicato su Ruotalibera 161 – gennaio-marzo 2019)