Cicloturismo

Val d’Illasi: eppur (la bici) si muove!

Nei lontani anni 2006, 2007 e 2008 FIAB Verona aveva organizzato delle gite (bus+bici) in Val d’Illasi con il valido aiuto di persone del posto per supportare un progetto partito dal basso che intendeva sensibilizzare le Amministrazioni alla realizzazione di un percorso ciclabile lungo tutta la valle. Era stato riscontrato un certo interesse anche da parte di alcune attività commerciali che ora probabilmente sarebbero ancor più mature e consce del valore del cicloturismo.

Una valle, quella d’Illasi, che merita di essere visitata in bici (e non solo!), con caratteristiche affascinanti per ogni stagione dal punto di vista naturalistico e con luoghi interessanti dal punto di vista storico-artistico. Per non parlare della fioritura dei ciliegi o delle varie feste popolari dei paesi che rimangono vivibili e con caratteristiche quasi inalterate nel tempo: Giazza, Selva di Progno, Sant’Andrea, Badia Calavena, Scorgnano, Marcemigo, Cogollo, Tregnago, Cellore, Illasi fino ad arrivare a Colognola ai Colli e Vago di Lavagno. Un potenziale incredibile se poi pensiamo alle ville presenti lungo la valle (una su tutte la settecentesca Villa Sagramoso Perez Pompei), le chiese (come la pieve romanica di Colognola ai Colli) e le attività di vario tipo quali la coltura di ciliegi, olivi e viti o l’arte del ferro battuto.

Se poi pensiamo alla possibilità di collegamento della valle con altri percorsi quali la Valle di Mezzane, la Val Tramigna e la Val d’Alpone oltre ad arrivare fino alla ciclabile dell’Adige, possiamo capire il potenziale del tracciato ciclabile. Collegamenti sarebbero possibili anche per gli appassionati di MTB, visto che siamo proprio alle pendici della Lessinia. Queste caratteristiche favorevoli erano state colte da un gruppo di architetti e ingegneri che a titolo gratuito avevano sviluppato il progetto completo (presentato nel 2007 e del quale si trova ancora qualche traccia su web) che doveva essere realizzato a stralci e che purtroppo in quegli anni non aveva trovato i finanziamenti necessari.

Di recente abbiamo però notato che qualcosa è stato fatto, anzi più di qualcosa! Alcuni tratti sono già stati realizzati con scelte di qualità, in particolare un collegamento in sede propria da Ca’ del Diaolo fino a Selva di Progno che evita di percorrere la pericolosa strada provinciale in uno scenario che nulla ha da invidiare alle ciclabili trentine. E poi un altro tratto spettacolare lungo il progno, spesso solcato dall’acqua corrente, che segue la vecchia strada e che evita gli ultimi tornanti per arrivare alla perla di Giazza, paese cimbro incastonato nella valle. Tratti che meritano di essere percorsi e soprattutto in futuro collegati alla rete regionale perché dalla città la Valle dei Ciliegi può essere un’ottima meta cicloturistica, magari come deviazione per chi si muove lungo l’asse Est-Ovest della nostra pianura.

Abbiamo scoperto che quindi i Comuni sono riusciti a trovare delle importanti risorse, ma soprattutto che l’aiuto è arrivato dal Fondo Comuni Confinanti: finalmente un ottimo modo di aiutare delle zone montane che soffrono parecchi problemi ma che hanno grossi potenziali turistici. Senza dimenticare che i percorsi lungo la valle sono un’importante infrastruttura per i residenti stessi (soprattutto bambini, ragazzi ed anziani) che hanno quindi la libertà di muoversi in modo ecologico ed economico per tutti gli spostamenti quotidiani. Possiamo quindi ben dire: Val d’Illasi eppur (la bici) si muove!

(da Ruotalibera 165 – gennaio-marzo 2020)


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Alberto Bottacini

Alberto aderisce alla FIAB nel 2002 e da allora ne ha pedalata di strada! Ha fondato la sezione lupatotina; è stato membro del direttivo; per parecchi anni ha dato supporto e pubblicato articoli sul sito web; ha organizzato gite, tra le quali le più importanti sicuramente quelle di Zevio, per la festa della mela e la Valdillasi... E poi, sempre a "mordere" le amministrazioni del Sud-Est della provincia, dando probabilmente un contributo fondamentale nel raggiungimento di alcuni risultati importanti. Il giro de l'Adese, il ponte ciclopedonale sull'Adige, la ciclabile delle risorgive, il collegamento tra il comune lupatotino e la città, i cavalcavia più sicuri, gli spostamenti urbani sono stati i suoi terreni di "caccia", sempre con un occhio di riguardo per i lupacchiotti partecipanti a Bimbimbici! Ama anche pedalare con la bici da corsa (senza andare troppo veloce) ed ha un difetto dichiarato: l'indole selvatica del lupo che spesso lo conduce a uscite solitarie, che qualche amico gli rimprovera essere forse un po' troppo isolate ed improvvisate. In ogni caso è sempre disponibile ad aderire a qualche "branco": provate ad invitarlo! Vi racconterà volentieri dell'evento in solitaria del 2016 #adigebici24h e del recente brevetto sulle salite di #luparound2020 per il quale è stato riconosciuto LupoAlfa.
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