Bike pride a Verona? Fatto!
Come è nato un grande evento fidelizzante

Dopo l’ennesimo annullamento della notturna di giugno per maltempo avevo scritto un articolo (non pubblicato). Riporto qui titolo, sottotitolo e la parte conclusiva:
La “non notturna 2024”
Analisi e prospettive per un grande evento fidelizzante
Qualcosa non sta funzionando. Pensiamo ad eventi come Straverona che sono sempre uguali eppure ogni anno fanno il pieno, il meteo influisce solo parzialmente sui partecipanti e non li azzera. Siamo davanti alla fidelizzazione come, con rispetto parlando, Pasqua e Natale. Ampia strategia di diffusione sui social? Molto probabile, anche noi quando li abbiamo usati bene abbiamo riscontrato le maggiori partecipazioni, ma non credo sia tutto.
Le nostre proposte evidentemente non sfondano, anche Bimbimbici quest’anno nonostante il tempo ottimo e una discreta comunicazione attraverso volantini diffusi nelle scuole a più di 11.000 alunni ha raccolto circa duecento partecipanti molto meno degli anni migliori.
Leggendo la nostra newsletter e smanettando un po’ sul web si vedono eventi con migliaia di partecipanti, in tantissime città del mondo nonostante una formula non particolarmente innovativa.
Riassumendo cosa ci serve:
- un evento organizzativamente semplice ma fidelizzante, target ad ampio spettro ma specialmente destinato alla fascia giovanile.
- comunicazione serrata e mirata, soprattutto sui social, coinvolgendo gruppi e associazioni vicini alle nostre tematiche.
Ce la faremo, chi legge si sente di impegnarsi?
Dal testo si capisce bene che la risposta si chiamava Bike Pride. Il progetto era in realtà già in essere, nato dall’incontro di qualche mese prima e quasi casuale con Elena e Luca, i due giovani gestori del blog “Rolling Bears”.
L’idea molto semplice era di riprodurre a Verona quanto fatto con successo da alcuni anni a Torino ed anche in altre città. Nella sostanza uno spazio di raduno e di arrivo, una allegra sfilata in città ed un momento di socialità alla fine.
La gestione della comunicazione, pur con alti e bassi e qualche incomprensione, ha evidentemente funzionato molto bene, infatti ci siamo ritrovati in ben 330, numero certificato da più soci contatori! Partecipazione mai vista negli ultimi anni e soprattutto molto diversificata per età e tipologia di ciclista dalle famiglie: alle cargo bike ai giovani salterini in MTB, perfino una bimba in balance bike.
Il corteo è sfilato allegramente senza alcun intoppo; ringraziamo la polizia locale per l’aiuto e tutti i partecipanti per l’allegria e la compostezza. È stato proprio quello che doveva essere. Le belle foto scattate dai volontari fotografi ne sono la migliore testimonianza.
Certo sarebbe stato bello un finale con banchetti, un po’ di musica e di cibo, ma era l’anno zero.
Adesso abbiamo capito che si può ripetere e migliorare. Serve una sola cosa, più persone per l’organizzazione che ovviamente diventa più complessa. Allora concludo con il solito ritornello: Ce la faremo, chi legge si sente di impegnarsi?
(da Ruotalibera 184 – gennaio-aprile 2025)