Cicloturismo

Val d’Illasi: un sogno realizzato!

Finalmente la ciclabile della Val d’Illasi è stata inaugurata: è ora fruibile da tutti gli appassionati ed è pronta ad attrarre anche i non appassionati visto che il percorso è utilizzabile anche da persone che non sono abituate ad usare la bicicletta e addirittura da pedoni, pattinatori e dalle famiglie con bambini alle prime armi. Proprio così perchè il percorso è ben realizzato, molto sicuro e con pochissime intersezioni con la viabilità automobilistica. Al momento il percorso è lungo circa 15 Km e conduce da Cogollo di Tregnago fino a Giazza, la perla della terra Cimbra.

L’inaugurazione si è svolta il 24 giugno con la presenza di molte autorità: abbiamo contato 13 fasce tricolori di amministratori della valle e zone limitrofe. Sicuramente positivo vedere tanta presenza perché ci fa capire che l’argomento oramai è di forte interesse e si sta finalmente passando dalle promesse alle realizzazioni.
Per la FIAB è il coronamento di un sogno che parte da molto lontano: negli anni 2006, 2007 e 2008 FIAB Verona aveva infatti organizzato delle gite (bus+bici) in Val d’Illasi con il valido aiuto di persone della zona per supportare un progetto partito dal basso che intendeva sensibilizzare le Amministrazioni della Valle alla realizzazione di un percorso ciclabile. Ebbene, ci sono voluti 15 anni, ma siamo arrivati ad un risultato ottimo, che nessuno ci porterà via perchè quello spazio è ora per sempre di ciclisti e pedoni. Una ciclopedonale a regola d’arte che non ha ceduto a compromessi, sempre continua e molto spettacolare.

Tutto bello? Tutto concluso? Certo che no! Una fase molto importante sarà quella di continuare la realizzazione nella bassa Valle (Tregnago – Illasi – Colognola ai Colli) per arrivare a collegare la ciclabile con il percorso BI1 (Verona – Vicenza) e possibilmente la ciclabile dell’Adige. Se il percorso non arriverà fino in fondo alla Valle non si riusciranno a “catturare” altri potenziali utenti. Per fare un paragone un po’ antipatico per le auto, come se la Pedemontana Veneta non venisse allacciata all’autostrada A4. Anche le ciclabili hanno delle direttrici importanti e i percorsi locali a quelle si dovrebbero allacciare.

Altri particolari negativi (ma che possono essere ancora facilmente sviluppati e migliorati) che abbiamo notato è una scarsa segnaletica e poche piazzole di sosta. Un percorso è molto più attraente se ci sono indicazioni e informazioni sulle caratteristiche del territorio.

Inoltre un tentativo che andrebbe fatto potrebbe essere un collegamento Bici+Bus dalla città perchè per il classico cicloturista giornaliero o del turista, la distanza dal centro di Verona è un po’ eccessiva. D’altra parte la FIAB aveva fatto quell’esperimento con il Bus che arrivava a Giazza ed era riuscito visto che era stato riempito.

Un altro suggerimento è quello di sfruttare la bellissima strada militare che conduce da Selva di Progno a Campofontana: una strada poco conosciuta, che presenta pendenze non esagerate, che passa in mezzo al bosco ed ha delle caratteristiche uniche. Vogliamo troppo? Esaudito un sogno, pensiamo subito al prossimo!

(da Ruotalibera 180 – ottobre-dicembre 2023)


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Alberto Bottacini

Alberto aderisce alla FIAB nel 2002 e da allora ne ha pedalata di strada! Ha fondato la sezione lupatotina; è stato membro del direttivo; per parecchi anni ha dato supporto e pubblicato articoli sul sito web; ha organizzato gite, tra le quali le più importanti sicuramente quelle di Zevio, per la festa della mela e la Valdillasi... E poi, sempre a "mordere" le amministrazioni del Sud-Est della provincia, dando probabilmente un contributo fondamentale nel raggiungimento di alcuni risultati importanti. Il giro de l'Adese, il ponte ciclopedonale sull'Adige, la ciclabile delle risorgive, il collegamento tra il comune lupatotino e la città, i cavalcavia più sicuri, gli spostamenti urbani sono stati i suoi terreni di "caccia", sempre con un occhio di riguardo per i lupacchiotti partecipanti a Bimbimbici! Ama anche pedalare con la bici da corsa (senza andare troppo veloce) ed ha un difetto dichiarato: l'indole selvatica del lupo che spesso lo conduce a uscite solitarie, che qualche amico gli rimprovera essere forse un po' troppo isolate ed improvvisate. In ogni caso è sempre disponibile ad aderire a qualche "branco": provate ad invitarlo! Vi racconterà volentieri dell'evento in solitaria del 2016 #adigebici24h e del recente brevetto sulle salite di #luparound2020 per il quale è stato riconosciuto LupoAlfa.
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