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Fondo Alto Borago: riscattare il bosco per preservarlo

IL VAJO BORAGO

Nel meraviglioso contesto delle colline veronesi il Vajo Borago occupa un posto speciale per le particolarissime peculiarità che vi possiamo scorgere ancora ai nostri giorni, dopo milioni di anni di storia evolutiva.

Il Borago è uno dei vaj più belli e interessanti della nostra provincia: un torrente di natura carsica appare e scompare lungo tutto il suo percorso; numerosi covoli e ripari scavati nelle pareti fiancheggiano il torrente; sugli alti versanti del vajo prevale una foresta di latifoglie caratterizzata dalla presenza di carpino nero e orniello, ma possiamo trovare numerose altre essenze, quali carpino bianco, faggio, roverella, tasso, castagno, nocciolo; le zone sommitali sono caratterizzate dalla presenza di prati aridi, dove fioriscono varie specie di orchidee selvatiche fra le quali anche Himantoglossum adriaticum, oltre a Pulsatilla montana e Paeonia officinalis.

CONSERVARE PER VIVERE MEGLIO

La trasformazione di migliaia di ettari di boschi e praterie in vigneti, iniziata nei primi anni 2000, ha inciso pesantemente sul paesaggio collinare della nostra provincia, alterandone spesso i profili e distruggendo un sistema di iconemi (sentieri, mulattiere, muretti a secco, sorgenti, capitelli, croci, cippi, belvederi, angoli visivi), che si erano conservati per secoli.

Questi interventi hanno riguardato e stanno riguardando anche alcune aree che dovrebbero godere di un particolare regime di protezione. I SIC (Siti di Importanza Comunitaria), ora trasformati in ZSC (Zona Speciale di Conservazione), sono stati istituiti nel 1992 dall’Unione Europea per creare una rete di aree dedicate alla salvaguardia della biodiversità e alla protezione di habitat e specie a rischio di estinzione. La ZSC IT3210012 Val Galina e Progno Borago, di quasi 1.000 ettari, negli ultimi 15 anni è stata privata di quasi tutti i “prati aridi” che la caratterizzavano, trasformati un po’ alla volta in vigneti nonostante la chiara motivazione per cui questo SIC è stato istituito: “L’ambiente è caratterizzato da una vegetazione di carattere xerofilo (dal greco ξηρός = secco) insediatasi su pascoli abbandonati ed ex coltivi. Interessante è la presenza di molte specie di orchidee e di altre entità rare nella flora della regione”. Le tre dorsali del SIC su cui erano presenti discrete estensioni di prati aridi, quella che corrisponde al monte Ongarine, quella che corrisponde alla Cola e Costagrande e quella che corrisponde alla dorsale dei Gaspari, sono state trasformate in vigneti, quasi sempre distruggendo i muretti a secco preesistenti e spesso importando terreno dalla pianura, dato che lo spessore del terreno sulle dorsali è scarso o nullo.

UN PROGETTO AMBIZIOSO

L’associazione IL CARPINO ha promosso un progetto chiamato FONDO ALTO BORAGO. Questo fondo si propone l’obbiettivo di raccogliere fondi sufficienti per acquistare all’asta un’area di 38 ettari di bosco e praterie all’interno del SIC Vajo Galina e Progno Borago, per conservare il patrimonio di biodiversità che è ancora presente in questa area protetta.

Per iniziativa del Carpino, una Associazione di Promozione Sociale nata a Verona nel 2007, è stato costituito un fondo ad hoc: FONDO ALTO BORAGO (FAB) con un conto corrente dedicato presso Banca Etica di Verona, con IBAN IT45H0501811700000016954679, custodito dal notaio Maria Elena Di Palma.

È possibile donare il proprio contributo dopo aver preso visione delle informazioni pubblicate sul sito www.fondoaltoborago.it o su facebook Il Fondo Alto Borago offrirà le necessarie garanzie sia alle persone che decidono di versare le loro quote nel conto corrente dedicato e che in caso di fallimento del tentativo di acquisto verranno rimborsate, sia agli Esecutori Civili del Tribunale, che sovrintendono all’asta giudiziaria. Tutte le quote uguali o superiori a € 1.000,00 verranno impiegate per l’acquisto e la gestione dell’area sopra descritta, oppure restituite ai donatori nel caso in cui il tentativo di acquisto dovesse fallire. Ad ogni donatore arriverà una ricevuta di versamento, che potrà essere utilizzata per le detrazioni/deduzioni previste dalla legge, dato che l’associazione IL CARPINO è una Associazione di Promozione Sociale (APS) regolarmente registrata presso l’Ufficio delle Imposte e presso il Registro Regionale – Servizio Terzo Settore. È anche possibile partecipare a questa iniziativa versando dei contributi inferiori a € 1.000, ma questi contributi non daranno diritto ad alcun tipo di ricevuta e/o restituzione. È stato attivato anche un crowdfunding e si cercherà di ottenere delle donazioni/ sponsorizzazioni da parte aziende, banche, fondazioni, enti, i quali potrebbero avere dalla partecipazione a questa iniziativa un significativo ritorno in termini di immagine e di pubblicità.

Il progetto FONDO ALTO BORAGO si è prefisso lo scopo di conservare i boschi rispettandone le caratteristiche legate all’esposizione solare e all’inclinazione dei terreni. Ci saranno vari percorsi naturalistici aperti a tutti e fra questi il sentiero europeo E5, che attraversa da nord a sud tutta l’area del FONDO. Non saranno ammesse le moto da trial o da cross. Le aree prative verranno gestite con una attenta rotazione del pascolo. Sarà anche possibile ricreare un’area seminativa che da decenni è stata abbandonata.

Per garantire negli anni a venire una corretta gestione di queste aree verrà costituito un Comitato Scientifico composto da esperti, ai quali verrà affidato il compito di indicare gli interventi necessari per una buona conservazione degli habitat e delle specie presenti nell’area. Sarà successivamente costituito anche un Comitato di Gestione, composto da tecnici e volontari, incaricato di attuare le indicazioni del Comitato Scientifico.

UN TURISMO SOSTENIBILE

Il comprensorio turistico veneto soffre da anni di quel fenomeno che viene indicato dagli esperti con il termine “overtourism”. Le città d’arte, il lago di Garda, le Dolomiti, ma anche il Monte Baldo e i Monti Lessini vengono periodicamente presi d’assalto da un numero di visitatori di molto superiore a quello che sono in grado di ospitare. L’Italia ha sicuramente una vocazione turistica, una fetta importante della nostra economia dipende da questo settore, ma sicuramente vanno ripensati la nostra proposta e il nostro sistema di accoglienza.

Vanno necessariamente diluite e limitate le presenze nei contesti in cui il sovraffollamento raggiunge livelli insopportabili e vanno diversificate le proposte turistiche rivolte sia ai vacanzieri locali che a quelli provenienti da tutta Italia e dall’estero.

La rete dei sentieri e delle piste ciclabili rappresenta un’alternativa concreta e valida al sovraffollamento turistico. Questa rete andrebbe implementata e mantenuta in piena efficienza, ma anche pubblicizzata e proposta mediante campagne di informazione indirizzate a quella fetta di visitatori locali, ma anche italiani e stranieri, che cercano una vacanza tranquilla, lontano dal trambusto e dalla confusione, a contatto con la natura, in ambienti integri, alla ricerca di cibi sani e di contatti diretti.

di Mario Spezia
Presidente Associazione Il Carpino

JOHN RUSKIN A VERONA

… In capo a mezz’ora vi troverete sulla cima di una collina, spezzata in balze scoscese a oriente, e grigio – o grigio-violaceo – con l’azzurro pallido, ma leggiadro dell’eringio campestre. Da questa sommità potete vedere l’intera Verona, e la pianura fra le alpi e l’Appennino; e così, se vi piace, trovare un posto dove le rocce sono muschiose, e sedervi, e considerare un po’ che cosa questo paesaggio fra tutti i paesaggi del mondo ha di particolare da dirci…

Ebbene, non credo che ci sia in tutto il mondo un’altra rupe da cui possano essere visibili i luoghi, e i monumenti, di un frammento così complesso e profondo della storia e delle sue epoche, come da questa balza scoscesa, con le sue erbacce azzurre e pungenti. Perché avete così sotto di voi ad un tempo i luoghi natali di Virgilio e di Livio, le dimore di Dante e Petrarca, e la fonte della più dolce e patetica ispirazione del vostro stesso Shakespeare…

John Ruskin – VERONA AND ITS RIVERS – 1888 – Ed. Cartiere Fedrigoni e C. S.P.A – Trad. Amerigo Guadagnin

(da Ruotalibera 168 – ottobre-dicembre 2020)

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Redazione Ruotalibera

La nostra pubblicazione principale è il trimestrale Ruotalibera, che da sempre arriva regolarmente nelle case di tutti i soci, e che illustra la vita e le proposte dell’associazione. Dal 2019 tutti gli articoli della rivista cartacea sono riportati anche online sul sito web, per consentire una miglior indicizzazione e diffusione dei contenuti. Buona lettura!
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