Vita associativa

Preistoria digitale: Il passato per leggere il presente

È online il primissimo sito degli Adibì, che fu ospitato dalla Rete Civica Veronese

I visitatori del nostro sito web fiabverona.it che si fossero addentrati nei meandri della struttura di menu, si saranno probabilmente accorti della sezione che abbiamo nominato “Nostalgico?”, quasi a stuzzicare il bisogno dei più affezionati di guardarsi indietro per ripercorrere il cammino fatto assieme in tanti anni di impegno e attivismo. Navigare nel vecchio sito FIAB Verona non soddisfa solo un possibile attacco di nostalgia ma può far riscoprire attività e campagne ancora oggi fruibili. È infatti esplicito l’invito ai naviganti di segnalare al webmaster le pagine che potrebbero tornare utili nella nuova veste grafica, adatta anche ai cellulari e con le funzioni di condivisione social disponibili. “Nostalgico?” è la foto (statica), alla data del 14 novembre 2018, del sito che in molti ricorderanno bene. Sito che ha concluso la sua presenza online dopo oltre quindici anni di onorato servizio: è stato infatti in linea dal 2001.

Prima ancora, però, avendo capito da subito l’importanza di essere online, per i vantaggi che una tale scelta poteva portare alla diffusione delle buone idee, già esisteva una presenza in Rete degli Amici della Bicicletta, come allora ci chiamavamo. Stiamo parlando della preistoria informatica: un periodo da pionieri in cui tutto ciò che riguardava i computer era ancora materia per pochi esperti e i piani di hosting web presentavano costi che solo le grandi aziende potevano sopportare. Le Reti Civiche, per sopperire a questi limiti, mettevano a disposizione della cittadinanza spazi condivisi a costi nulli o comunque molto accessibili. In particolare, la Rete Civica Veronese (rcvr.org) ospitò sul suo spazio il primo sito Internet degli AdB, dal 1997 al marzo 1999, quando fu realizzata la nuova versione statica che successivamente si evolse nel sito dinamico di cui sopra. Nel frattempo, nel 2003, registrammo il dominio www.amicidellabicicletta.it (fu il primo in Italia e le altre associazioni, pur omonime, dovettero accontentarsi di nomi alternativi). Venne quindi abbandonata la Rete Civica, la cui esperienza collettiva si stava comunque avviando a conclusione, per affidarsi a un nuovo servizio di hosting dedicato presso un provider locale. Il resto è storia recente.

Anche il primo sito è oggi disponibile ai visitatori online, grazie alla lungimiranza di Stefano Gerosa (uno tra i fondatori di FIAB Verona e suo storico webmaster per lunghi anni) che ne ha custodito con cura fino ad oggi le pagine, facendoci dono di questo prezioso tesoro di testimonianza storica della nostra piccola grande comunità. Sono passati oltre vent’anni, ma nella navigazione potreste scoprire il fascino di una storia ancora per certi versi attuale, quando l’impegno per costruire una città migliore si scontrava quotidianamente con la sordità ostinata di certi amministratori. Potrete rileggere i primi documenti costitutivi, ricordare nomi e luoghi cari alla memoria, sfogliare i vecchi numeri dell’amata rivista Ruotalibera, ricostruire pezzi di storia associativa ormai dimenticati… Abbiamo chiamato questa pagina “Archeonauta” perché vent’anni di storia possono essere un’era geologica, e per il navigatore Internet (l’internauta) che si avventurasse in queste pagine davvero inizierebbe una ricerca nell’archeologia del web associativo. A chi vorrà apprestarsi a questo tuffo nel passato auguriamo buon viaggio!

COLLEGAMENTI

  • Nostalgico? Clicca qui per visitare la copia del vecchio sito FIAB (dal 2001 al 2018).
  • Archeonauta? Clicca qui per accedere al primissimo sito AdB (dal 1997 al 1999).
  • Clicca qui per scoprire come appariva la homepage di Rete civica VR.

(da Ruotalibera 167 – luglio-settembre 2020)

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Luciano Lorini

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.
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